E alla fine vinse l’Europa. La proposta che Microsoft ha annunciato e la Commissione Europea ha confermato, infatti, sembra essere plasmata quasi completamente sulle richieste poste anzitempo al gruppo di Redmond per fare in modo che il mercato possa non essere più in violazione con le normative antitrust continentali. Tutto verte attorno al legame tra Internet Explorer e Windows, due proprietà che la Commissione vorrebbe scindere per evitare che il controllo Microsoft nel mondo dei sistemi operativi si estenda anche al mercato dei browser. La denuncia di Opera Software ha dato il via alle indagini e tutto è venuto quindi di conseguenza.
Chi acquisterà Windows 7 potrà scegliere quale browser installare di default. La scelta sarà resa possibile grazie ad una paginata colma di opzioni che metterà davanti all’utente una serie di possibilità che il gruppo ha già formalizzato legando la proposta ad una presenza minima del browser sul mercato. Molto cambia, dunque rispetto alla prima proposta che Redmond si era già vista respingere tanto dall’UE quanto dalla concorrenza: non potevano essere gli OEM a scegliere quale browser installare e, soprattutto, non è plausibile un sistema operativo rilasciato privo di browser. Lo “zeru browser” di Steve Ballmer è stato pertanto bocciato su tutta la linea e Microsoft è passata in fretta ai riparti con una nuova proposta che, invece, potrebbe essere il punto di arrivo di una vicenda che dura ormai da anni.
Si chiama “ballot screen“. Comparirà sullo schermo nel momento in cui l’utente installerà Windows, proponendo una scelta da compiere in anticipo rispetto all’accesso al proprio desktop: quale browser si intende usare? Internet Explorer non sarà più una scelta predefinita da affiancare ad altri browser, ma l’utente potrà invece scegliere in totale libertà quale browser adottare sul proprio sistema. Chrome come Firefox, oppure Explorer, o magari Opera: nessuna posizione di vantaggio, nessun traino a supporto dello status quo, nessun espediente per favorire una scelta piuttosto di un’altra: tutto è nelle mani di chi procede all’installazione.
Il Ballot Screen proposto da Microsoft
La proposta Microsoft è stata formalizzata nei dettagli (peraltro comprensiva di messaggi di apertura che vanno anche oltre, prevedendo maggiore interoperabilità e maggiore apertura del sistema operativo) e messa a disposizione sul proprio sito web sotto forma di file .doc. Tutto verte sulla composizione del famigerato “Ballot Screen”, nel quale ogni scelta sarà messa sul bilancino per quanto potrà incidere sulla libertà dell’utente finale. La proposta gira attorno ad alcuni cardini fondamentali, esplicitamente affrontati dalla bozza di accordo avanzata da Microsoft.
Avere o meno Internet Explorer sarà una scelta basata sul fatto di accettare o meno una delle funzionalità aggiuntive di Windows. L’utente potrà pertanto spuntare o meno l’apposita casella, scegliendo così come procedere nell’installazione. Se infatti si sarà scelto IE “on”, gli altri browser andranno scelti sul Ballot Screen o installatu manualmente. Se invece si sarà scelto di procedere con IE “off”, si accederà al Ballot Screen preindicato senza tuttavia trovare IE tra le opzioni accessibili. Questa la schermata iniziale per la selezione delle funzionalità:
Internet Explorer, on oppure off
Il Ballot Screen sarà composto secondo le seguenti regole:
- Microsoft prevederà un meccanismo con il quale OEM ed utenti finali avranno la libertà di attivare o non attivare Internet Explorer. Microsoft garantisce il fatto che, se la scelta sarà per l'”off”, non userà alcun espediente per cambiare la situazione tramite icone, link o inviti specifici all’attivazione del browser;
- I produttori saranno liberi di preinstallare qualsiasi browser, impostando per propria libera scelta il browser di default sul sistema avente sistema operativo precaricato;
- Microsoft non userà Windows Update per portare Internet Explorer sui sistemi nei quali il browser sia stato disattivato;
- Microsoft non opporrà ostruzioni agli OEM che sceglieranno di supportare browser concorrenti;
- Microsoft non formalizzerà accordi con gli OEM in modo tale da porre pregiudizio alla concorrenzialità;
- Microsoft prevederà un Ballot Screen che permetterà agli utenti che hanno scelto IE come browser predefinito di installare un browser concorrente in aggiunta a quello preesistente. Per ogni browser presente sul ballot screen saranno presenti due diversi link: uno verso i server del download, uno verso una pagina informativa a cura degli sviluppatori del browser;
- Nulla nel design e nell’implementazione del Ballot Screen e della presentazione dei browser concorrenti esprimerà una preferenza per un browser Microsoft o per altro browser o scoraggerà l’utente dal download di un browser aggiuntivo»;
- I browser candidabili nel Ballot Screen saranno quelli con una penetrazione superiore allo 0.5% del mercato secondo un sondaggio semestrale in accordo con la Commissione europea. Non saranno più di 10 e dovranno essere correntemente supportati dalla casa madre;
- Il Ballot Screen mostrerà la release finale dei cinque browser con il più alto tasso d’uso in area europea. Tale quantitativo sarà costituito dalla somma delle varie versioni sul mercato (ad esempio per Firefox si calcolerà FF 2.0 in aggiunta a FF 3.0, FF 3.5, eccetera). Nessun produttore potrà vantare più di un browser all’interno del ballot screen;
- I produttori che vorranno avere accesso al ballot screen non potranno proporre all’utente altro software al di fuori del browser.
La Commissione Europea non si sbilancia: la nuova proposta, «accolta con favore», sarà vagliata nei prossimi giorni e Microsoft potrà così conseguentemente capire come poter formulare il proprio packaging definitivo per Windows 7 su area europea. Se accettata, la proposta porrà fine ad una querelle legale di lunghissima durata e di esclusivo appannaggio della legge europea: negli Stati Uniti, infatti, Microsoft è uscita indenne da medesime pressioni e Windows 7 potrà così proporre IE8 secondo le tradizionali modalità.
La Commissione Europea potrebbe uscire a testa alta dalla propria battaglia; Microsoft potrebbe uscire da una stretta legale pericolosa; la concorrenza potrebbe festeggiare una vittoria senza precedenti. Trattasi di un momento di fondamentale importanza: il 22 Ottobre Windows 7 potrebbe arrivare in Europa mettendo nelle mani dell’utenza i destini del browser Internet Explorer.