È santa alleanza tra Google e Sony. Il gruppo di Mountain View ha la necessità di promuovere il proprio browser, Sony ha la necessità di trovare nuove forme di introito per i propri bilanci claudicanti, ed è così che le necessità reciproche colimano nell’accordo firmato per portare Google Chrome in dotazione standard sulla gamma Sony Vaio in qualità di browser predefinito.
Se è chiaro ciò che Sony può dare a Google, non è invece altrettanto chiaro cosa stia per giungere in direzione opposta: le fonti indicano esclusivamente l’accordo tra le parti e la disponibilità di Chrome sui Vaio di prossima distribuzione, ma nulla viene indicato relativamente ai costi di Google per un’operazione di questo calibro. L’accordo verte presumibilmente sugli introiti derivanti dal search advertising: Chrome è un browser ideato al fine di facilitare al massimo l’uso di Google come motore di ricerca, il che potrebbe identificare per Sony una buona occasione di introito al cospetto di simili accordi con browser alternativi (Firefox in primis). Sony ad oggi può vantare una fetta relativamente piccola di mercato, occupando appena il 5% del totale, ma il gruppo giapponese spera tuttavia di poter recuperare terreno nei prossimi mesi.
L’accordo tra Sony e Google sarebbe una sorta di “test” (peraltro anticipato di qualche mese da un “pre-test” limitato al nord America): Google sarebbe già in trattativa anche con altri produttori hardware e potrebbe presto inserire in proprio browser anche su altri device in distribuzione. L’obiettivo è quello di raggiungere nuove fette di mercato, andando così a sfidare più da vicino i grandi colossi del settore, Internet Explorer e Mozilla Firefox.
Ad oggi Google Chrome viene utilizzato da circa il 2.6% degli utenti: una cifra relativamente alta per un browser appena nato, una cifra relativamente bassa per le ambizioni di un gruppo come Google, ben intenzionato a ridurre l’influenza Microsoft sul mondo del Web. L’accordo con Sony, e quelli che verranno in seguito, ha questo scopo preciso: aumentare l’influenza del browser, allacciare nuovi contatti, portare Chrome su un maggior numero di desktop e consolidare la posizione di Google in un mercato altamente appetibile da tutta la concorrenza.