Arthur Levinson ha rassegnato le proprie dimissioni al Board of Director Google. La dipartita ha un motivo preciso ed un precedente illustre: la FTC ha infatti posto pesante pressione affinché Google ed Apple non avessero membri in comune nei rispettivi Board poiché la cosa avrebbe minato un regime di regolare concorrenza.
La prima testa a cadere è stata quella di Eric Schmidt: il CEO Google, infatti, ha eliminato la propria compresenza cancellandosi dal Board Apple. Nemmeno la dipartita del membro illustre ha però alleggerito la pressione della FTC, il che ha portato anche alla recisione dell’ultimo legame tra le due parti: Arthur Levinson, al contrario di Schmidt, ha tolto la spina a Mountain View mantenendo il proprio ruolo a Cupertino. La scelta di campo potrebbe peraltro essere dettata dal fatto che Levinson occupa una carica anche nel Board Genentech, azienda in qualche modo occupata nello stesso settore della 23andMe (startup attiva nelle biotecnologie ed in stretto legame con Google): scegliendo Apple, Levinson sgombra pertanto il campo da ogni dubbio.
Eric Schmidt ed Arthur Levinson
Poche settimane or sono Eric Schmidt aveva espresso la propria opinione difendendo il ruolo di Levinson e smontando i pericoli per la concorrenzialità di una compresenza come la sua. Ora è però lo stesso Schmidt a dover salutare l’amico Arthur, sottolineando il suo ruolo cruciale negli ultimi anni del gruppo: «Arthur avrà sempre un posto speciale in Google». Il commiato di Levinson è altrettanto sentito: «Lavorare con Eric, Larry e Sergey nel team di Google è stata una importante esperienza per me. Ammiro fortemente ciò che hanno fatto e non ho dubbi sul fatto che Google abbia un grandissimo futuro».
Per la Federal Trade Commission il caso si chiude con una evidente vittoria: i legami ufficiali tra le parti sono stati annullati e tutto ciò proprio nelle settimane in cui imperversa il dibattito sulla Net Neutrality scaturito proprio dagli scontri tra Apple e Google in tema Google Voice.