Diritti Serie A e Serie B, la Lega Calcio pensa anche al Web

Diritti Serie A e Serie B, la Lega Calcio pensa anche al Web

Novità in vista per il mondo del calcio italiano. Stando infatti a quanto pubblicato da Webnews, la Lega Calcio sta pensando, per la prima volta nella storia a vendere i diritti audiovisivi anche alle nuove piattaforme media come il Web, ad esempio.

Nella documentazione pubblicata al fine di regolamentare il bando di gara per l’assegnazione dei diritti di trasmissione delle gare di Serie A e Serie B per le stagioni 2010-2011 e 2011-2012, c’è infatti anche un richiamo specifico ai diritti relativi al Web.

Una prima apertura che testimonia come anche la Lega Calcio abbia compreso finalmente l’importanza di Internet come piattaforma distributiva a tutti gli effetti, esattamente come lo sono la TV e la radio e come ormai è prassi fare negli Stati Uniti, dove il poter seguire lo sport via Web è ormai una regola, anche con forme di sottoscrizione molto convenienti.

Così anche il mercato calcistico italiano potrebbe allargare i propri orizzonti dal punto di vista economico, perché se infatti la trasmissione delle gare su Internet avrà un certo seguito, per la Lega si potrebbero aprire nuove possibilità e nuove fonti di entrate economiche, un aspetto molto importante per un sistema calcistico, quello nostrano, perennemente in crisi e sempre alla ricerca di un certo equilibrio dei conti che finora è restato più nei desideri dei vari presidenti che realizzato nei fatti.

Nel testo pubblicato si legge quindi come giustamente la Lega richieda di adottare tutte le misure necessarie, a livello tecnico, per limitare la trasmissione delle gare al solo territorio italiano, un aspetto importante soprattutto in una piattaforma, quella Web, che ha la caratteristica di avere una copertura di livello globale. Una necessità sentita anche al fine di non danneggiare il mercato dei cosiddetti diritti “esteri”, un aspetto su cui dalle parti di via Rosellini stanno lavorando parecchio.

Va detto comunque che, tuttavia, i vantaggi non sarebbero soltanto dal lato di chi vende il contenuto perché pure il Web, o meglio, gli eventuali attori che entreranno in gioco nella trasmissione delle gare, potrebbero trarre un enorme vantaggio da questa novità.

Non è un mistero, infatti, come il calcio sia una delle cosiddette “killer application” in ambito media, ovvero quei contenuti capaci da soli di avere un forte impatto trainante nell’incentivare la diffusione di una nuova piattaforma, esattamente come accaduto per la diffusione del digitale terrestre a pagamento, dove non è un caso se sia Mediaset che La7 Cartapiù (diventata in seguito Dahlia) hanno fin da subito puntato sul calcio nello strutturare le proprie pay TV.

L’unico dubbio, che per il momento resterà tale essendo un discorso ancora molto prematuro, consiste nel tipo di offerte che verranno presentate al pubblico. Finora gli “esperimenti” che hanno visto la distribuzione del calcio sul Web si sono limitati ad una vendita tipicamente in “pay per view”, fatta per lo più per gare di Champions League tra l’altro.

Una modalità di vendita che tuttavia difficilmente si coniuga con la formula dei lunghi campionati nazionali, per cui forse l’unica modalità di un certo interesse potrebbe essere la creazione di appositi pacchetti contenenti intere stagioni o comunque più strutturati rispetto alla singola gara, ma di questo si discuterà solo in un secondo momento.

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