Sempre meno P2P, sempre più Google: è questo il succo che scaturisce dal 2009 Internet Observatory Report, studio firmato da Craig Labovitz, Danny McPherson e Scott Iekel-Johnson della Arbor Networks. Nel report, spiegano gli autori, «si presenta il più grande studio sul traffico globale di Internet dall’inizio dell’Internet commerciale. Analizziamo due anni di statistiche dettagliate sul traffico coprendo 256 Exabytes da operatori, backbones, reti regionali e provider. La nostra analisi rivela cambiamenti significativi nella topologia logica di Internet».
La dinamica di maggior rilievo emersa dal report è il forte, radicale ed improvviso scambio di ruoli tra P2P e video online. Il primo è caduto infatti dal 40% al 19% dell’intero traffico occupato; al contrario, il video in Rete parte da una quasi assenza per arrivare oggi al 20%. Il 52% del traffico è oggi rappresentato da semplice navigazione, porzione anche in questo caso in ascesa rispetto al 42% del 2007. Quel che più stupisce è in questo contesto il ruolo di Google, che vale oggi per il 6% del totale dei bit spostati sulla Rete, valore in gran parte dettato dal ruolo di YouTube nell’onerosa attività dello streaming video in aggiunta alle miliardi di query composte sul motore di ricerca. Per le email, date prematuramente per sconfitte sotto i colpi dei social network, rimane un consistente 1.4% dell’intero volume di traffico analizzato.
La crescita del video online può essere analizzata grazie ad uno studio di approfondimento basato su dati Nielsen e pubblicato nelle stesse ore del report Arbor Networks. Secondo l’analisi VideoCensus di Nielsen Online, i video online hanno vissuto una piccola battuta d’arresto stagionale durante l’ultimo mese, ma il tutto non va ad intaccare la forte crescita dell’ultimo anno: +12% in quanto a visitatori, +24.8% in quanto a numero di streaming, +11.1% in termini di streaming per unità di visitatori e soprattutto +24.8% di tempo passato online con il tasto “play” attivato.
YouTube rimane il leader per eccellenza, staccando di gran lunga ogni altro brand del settore. Hulu, in seconda piazza, ha infatti poco più di 1/10 degli utenti e veicola 430 mila streaming al mese contro i 6.69 milioni del rivale di Mountain View. Seguono Yahoo, l’area Windows Live/Bing/MSN, Fox e via via altri grandi network. Facebook è al momento defilato, posizionandosi appena in decima posizione nonostante il forte impatto del social network in termini di utenza.