Niklas Zennstrom e Janus Friis si son fatti conoscere nel mondo della musica per aver creato Kazaa. E tutti sanno cosa ha significato Kazaa nel mondo della musica. Il fatto che ora Zennstrom e Friis si ripresentino alla porta dello stesso settore che in qualche modo hanno contribuito a destabilizzare, quantomeno, stupisce. Ma il sito è già online, il nome è già pubblico e l’idea dovrebbe trovare pubblica presentazione entro breve. Zennstrom e Friis sono pronti: Rdio sarà la nuova avventura della coppia fissa del P2P (il medesimo principio è stato applicato prima con Kazaa, poi con Skype, infine con Joost).
Zennstrom e Friis sono sotto i riflettori in queste settimane per la vertenza legale in ballo con Skype. Solo nelle ultime ore hanno consegnato una esplicita richiesta per bloccare ogni accordo tra eBay e la Index Ventures di Mike Volpi affinché il passaggio di proprietà venga fermato. Il timore, infatti, è quello per cui Skype possa avvalersi delle conoscenze apprese da Volpi in qualità di CEO Joost permettendo al servizio di aggirare il passaggio obbligato per la Joltid (il cuore vero dell’unione tra Zennstrom e Friis). Nel mezzo di questa tempesta, la coppia torna all’opera ripartendo dal mondo che aveva consacrato il loro sviluppo: la musica online.
Del progetto Rdio non si sa al momento nulla più di quanto non è stato pubblicato nelle anticipazioni del New York Times. La homepage del sito ufficiale, inoltre, nasconde ogni informazione e mette soltanto a disposizione un modulo presso cui lasciare il proprio indirizzo email per avere dettagli in futuro. Secondo quanto trapelato il sistema dovrebbe proporre un nuovo servizio a sottoscrizione mensile (sulla scia, ad esempio, dell’attuale proposta Napster), inserendosi in un filone di anti-iTunes che fino ad oggi non ha saputo proporre una alternativa vera e credibile al music store di Cupertino.
La credibilità del progetto è offerta però proprio dalle etichette, quegli stessi gruppi che proprio contro Kazaa hanno lanciato i primi anatemi quando identificarono nel P2P il nemico primo della distribuzione musicale. Mark Piibe, a capo dei progetti di business digitale per la EMI, spiega: «sono dei businessman con una reale esperienza nell’innovazione. Stanno portando molte nuove idee nella distribuzione musicale e non c’è ragione per cui non possano parlarcene seriamente». E se l’accredito viene dalle etichette, non resta che attendere per capire a che punto possano arrivare le trattative.
Nel momento in cui Skype sta valutando la possibile acquisizione di Gizmo, per Zennstrom e Friis potrebbe sussistere la necessità di trovare il modo in cui sfruttare al meglio gli asset Joltid. Il tentativo nella musica, quando ancora Joost non ha trovato collocazione vera nel mondo dei video, potrebbe essere una sorta di uscita di sicurezza o comunque un tentativo azzardato in un mercato già densamente popolato da nomi conosciuti ed affidabili.