I contenuti di Twitter e Facebook verranno indicizzati da Bing e diventeranno parte integrante del motore di ricerca Microsoft. C’è qualcosa di autenticamente importante dietro questo accordo: il lato “social” della Rete potrebbe infatti fare la differenza e Bing necessita con urgenza di una leva in grado di smuovere l’utenza da Google per portarla sulle proprie pagine. Twitter e Facebook sono il fulcro ideale e con un annuncio ufficiale Microsoft ha cancellato ogni dubbio: l’accordo è cosa fatta. Poche ore, però, e la contromossa è già ufficiale: anche Google indicizzerà il materiale proveniente da Twitter.
La nuova sfida, spiega il responsabile Paul Yiu in un post sul blog ufficiale di Bing, è tutta sul “real time“: la frequenza di aggiornamento di un motore di ricerca, infatti, non sarà mai così rapida da permettere una soluzione immediata, mentre quel che offrono i social network è una interazione continua tra ranking e contenuti. «L’esplosiva popolarità di Twitter è il miglior esempio di questa opportunità. Twitter sta producendo milioni di tweet ogni minuto su ogni soggetto che possiate immaginare. Il potere di questi tweet emergente nella ricerca è enorme. Servizi innovativi come Twitter ci permettono di accedere all’opinione pubblica in modi che non erano possibili prima d’ora». Quale sarà il prossimo passo? Microsoft lo chiede al pubblico: con una pagina raggiungibile ad oggi solo impostando la location “Stati Uniti” si mette a disposizione un motore dedicato a Twitter e si offre agli utenti la possibilità di esprimere un giudizio sugli usi, le opportunità e le utilità che intravedono come sinergia possibile tra il motore di ricerca e il social network dei cinguettii.
Il potere del “real time” è esplosivo perché permette di cercare non solo nel passato, ma anche e soprattutto nel presente. Mettendo mano ai contenuti dei social network indicizzati istantaneamente è possibile carpire notizie ed opinioni immesse dagli utenti, nonché link aggiornati e segnalazioni. Non è soltanto una aggiunta, ma un vero cambiamento di paradigma.
Nessun dettaglio, al momento, è relativo al secondo accordo stretto: l’integrazione con Facebook, probabilmente più approfondita ed articolata, sarà esplicato in un secondo momento. In entrambi i casi non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione e, al tempo stesso, in nessuno dei due casi trattasi di accordo esclusivo. Google, quindi, potrebbe seguire a ruota le orme di Bing integrando i contenuti di Twitter e Facebook per chiudere immediatamente il bug rispetto all’inseguitore. Nessun dettaglio, inoltre, relativamente alla privacy: i contenuti indicizzati, in ogni caso, saranno esclusivamente quelli resi pubblici da esplicita scelta dell’autore.
Il controannuncio di Google giunge dal blog del gruppo, a firma Marissa Mayer. Il tono è il medesimo della controparte: l’accesso al “real time” farà la differenza, il valore dei tweet sarà premiato e l’inclusione delle informazioni “social” è destinata ad offrire nuovo valore al motore di ricerca. Accordo siglato, dunque, e gap chiuso nel giro di pochi minuti: la marcatura su Bing è stretta ed il “social” è troppo rilevante per concedere qualsivoglia vantaggio alla controparte.
Per i due social network l’accordo è fondamentale dal punto di vista economico poiché rappresentano una importante aggiunta ai proventi odierni (già sufficienti per sopravvivere nel caso di Facebook, nulli nel caso di Twitter). Ma trattasi di due forme diverse per natura: mentre Twitter metterà a disposizione informazioni liquide su attività, notizie ed azioni, Facebook userà presumibilmente i motori per portare nel pubblico dominio i contenuti di gruppi e pagine fans. La parte sociale rimarrà per la maggior parte privata, mentre la parte pubblica assumerà valor valenza promozionale risultando anche maggiormente appetibile dalle aziende: posizionare un social network in cima al ranking significa incoraggiare le aziende a muoversi di conseguenza, aprendosi maggiormente ai “tweet” per stretta necessità e logica SEO.