Quando un network di filesharing scompare, gli user si spostano semplicemente su altre alternative. Questa è la regola che da sempre determina l’utilizzo delle reti P2P. La chiusura temporanea di The Pirate Bay, tuttavia, ha determinato un’inversione di tendenza: i network di scambio si sono disgregati.
A rivelarlo, è la società anti pirateria DtecNet, la quale sostiene di aver rintracciato una significativa diminuzione dell’utilizzo delle reti torrent a seguito dell’oscuramento della Baia più famosa del Web.
Pam Allison, vice presidente di DtecNet, ha così commentato i dati:
La chiusura di The Pirate Bay ha disgregato il traffico mondiale di media digitali illegali, riducendo il traffico totale per diversi giorni e causando seri disservizi su altri tracker, presi d’assalto dagli utenti come alternativa. Questa è la dimostrazione che i provvedimenti legislativi riescono a creare un impatto sulla rete.
In realtà, l’oscuramento effettivo della Baia è durato all’incirca tre ore. Un backup del sito è stato hostato su un server tedesco compiacente e, problemi di aggiornamento DNS a parte, in pochissimo tempo il tutto è tornato alla normalità.
In aggiunta, la società non è in grado di rilevare il traffico derivante da reti criptate o private, ultimamente sempre più in voga. Sembra ovvio, di conseguenza, che DtecNet abbia sovrastimato le proprie rilevazioni.