Lo scontro legale tra Skype ed i propri fondatori originari potrebbe essere giunto ad una svolta. Quella che sembrava essere una battaglia destinata a lasciare molti danni sul campo di battaglia, infatti, potrebbe essere infine risolta sui binari del business con un accordo che metta sullo stesso versante le parti in causa. L’annuncio giunge da Om Malik, blogger noto ed affidabile, il quale avrebbe avuto la “soffiata” da informatori vicini alla vicenda.
La battaglia è iniziata con la denuncia da parte di Niklas Zennstrom e Janus Friis contro Skype e contro Mike Volpi. Quest’ultimo, precedentemente in Joost, sarebbe stato accusato di voler portare in Skype i segreti che circondano la tecnologia Joltid, nucleo fondamentale tanto di Joost quanto di Skype. La caduta degli accordi tra Joltid e Skype, infatti, avrebbe messo quest’ultimo gruppo in seria difficoltà e nella necessità di trovare quanto prima una risoluzione per non dover interrompere il servizio. Volpi ha però trovato nelle ultime settimane il modo per riportare il manico del coltello dalla propria parte.
L’idea di Volpi (in rappresentanza del gruppo acquirente che ha accordato con eBay una transazione pari al 65% del gruppo Skype) è stata quella di coinvolgere Gizmo nelle operazioni per sostituire il cuore Joltid con il cuore SIP. Skype avrebbe dovuto scontare costi maggiori, una necessaria mutazione tecnica, ma il tutto avrebbe messo al muro l’accusa la quale si sarebbe trovata in mano una tecnologia priva di utilità. Poi il silenzio, quindi la novità: le parti stanno discutendo una risoluzione pacifica della questione. Se così fosse Skype potrebbe mantenere l’attuale cuore Joltid mentre, al contempo, Zennstrom e Friis potrebbero uscire dalla vicenda evitando la beffa.
Interessante al contempo l’analisi di Chris O’Brien del Mercury News sulla carriera di Volpi. Da “Golden Boy” di Cisco, l’italo-americano Volpi si sarebbe infatti messo in una situazione pericolosa andando a sfidare due nomi esperti quali Zennstrom e Friis. Il tutto nel modo più ingenuo ipotizzabile: lo scambio di email che aveva anticipato la scalata a Skype è avvenuta tramite le caselle di posta di Joost, lasciando così la pistola fumante direttamente nelle mani di chi sarebbe stato pesantemente danneggiato in prima persona dall’operazione. Il passo verso la denuncia è stato pertanto breve.
Om Malik afferma di avere a disposizione altri dettagli, ma di attendere le conferme prima di portarli online. La situazione è pertanto in evoluzione, sebbene lo stesso Malik spieghi che in questa fase sia ancora possibile una rottura del tavolo delle trattative ed una chiusura con un nulla di fatto. Se la risoluzione sarà solerte, la transazione di Skype potrà avere luogo in tempi brevi dando definitivamente origine alla nuova era del servizio. Se invece le trattative si concluderanno con una fumata nera, allora gli stessi accordi tra la Index Ventures ed eBay potrebbero essere rimessi in discussione. Il che, però, non sembra configurare la migliore delle ipotesi per alcuna delle parti coinvolte.