Interpretare l’esordio di Windows 7 sul mercato non è semplice poiché, pur con i dati in mano, l’interpretazione dei due percorsi va letta dietro il filtro analitico di due contesti profondamente differenti. Quando Vista giunse sul mercato, infatti, la propensione alla spesa era molto maggiore rispetto ad oggi, ma il clima attorno al nuovo sistema operativo erano minate da troppi interrogativi. Viceversa, Windows 7 giunge sugli scaffali in un momento particolarmente difficile per l’economia, ma si presenta con recensioni migliori ed un impatto notevolmente cambiato rispetto al predecessore.
La combinazione di queste variabili ha portato Windows 7 ad incontrare la domanda con uno smercio estremamente più alto rispetto a Vista: le vendite nei primi giorni seguenti la presentazione del 22 Ottore, infatti, avrebbero descritto un volume di distribuzione maggiore del 234%, surclassando completamente la release antecedente. Ciò nonostante, però, i margini risultano essere ridotti rispetto a quanto ci si possa attendere: gli introiti, infatti, aumentano soltanto dell’83% in conseguenza di una violenta politica di sconti ed offerte applicate alle distribuzioni al fine di moltiplicare fin da subito l’impatto del prodotto sul mercato.
Secondo i dati forniti da NPD Group, il pacchetto più venduto delle prime ore è quello relativo a Windows 7 Home Premium Upgrade, seguito da Windows 7 Pro Upgrade. In terza piazza la versione Family Pack, presente soltanto su alcuni mercati (esclusa, ad esempio, l’Italia). Sconti ed offerte aumentano l’esposizione, ma diminuiscono il margine: per Microsoft è questa una scelta esplicita, basata sulla necessità di mettersi alle spalle Vista per passare con grandi volumi di vendita alla nuova generazione dei prodotti software del gruppo.
Steve Ballmer ha esplicitamente indicato nei giorni passati di attendersi vantaggi a cascata per il mondo hardware, ma di non vedere grosse opportunità nel breve periodo: la domanda è ancora frenata dalla crisi economica ed una stima realistica deve guardare al lungo periodo prima di ambire e reali passi avanti. I risultati dei primi giorni sembrano confermare la bontà della disamina del CEO Microsoft: sebbene le vendite di Pc siano aumentate del 49% rispetto allo stesso periodo del 2008, Vista aveva in realtà prodotto un “boost” molto più forte negli anni passati (+68% nel primo anno sul mercato, +170% nella prima settimana). Mettendo a confronto i due esordi, quindi, Windows 7 è in ritardo di 6 punti percentuali rispetto a Vista nei benefici per il settore hardware. Il tutto è però in linea con le attese, ed eventuali ulteriori spiragli di positività nell’economia internazionale potrebbe cogliere le aziende pronte a cavalcare una nuova esplosione della domanda. A partire dal prossimo Natale, quando la combinazione delle festività e l’arrivo di Windows 7 potrebbero regalare le prime soddisfazioni ai partner Microsoft.