Da sempre la Fantascienza anticipa la Scienza. Come se una fosse propedeutica all’altra, l’immaginazione crea un quadro dell’immaginario al quale ci si ispira per portare avanti le scoperte tecniche del domani. La Fantascienza, al di fuori dei limiti della realtà presente, dipinge un quadro del possibile e con il tempo, quando le condizioni tecniche prendono corpo, la Scienza si accoda concretizzando le ambizioni del passato. Così è successo per i primi viaggi spaziali. Così succede oggi per le nuove interfacce grafiche destinate a rivoluzionare il rapporto tra macchina e utente.
L’immagine antecedente è ormai conosciuta ai più. Trattasi di un estratto, disponibile su YouTube, del film “Minority Report“, vero e proprio elisir fascinoso per qualunque geek, nel quale Tom Cruise utilizza una tecnologia particolare con cui visualizza immagini su di uno schermo verticale con il quale interagisce a gesti e senza sfiorare lo schermo stesso.
La trasparenza, le sfumature, la gestualità: il concept può apparire confuso ed immaturo, ma cresce sul merito di una nuova tipologia di interfaccia che punta a far scomparire tanto lo schermo quanto le finestre, così come i device di input. Alcuni studenti hanno potuto prendere visione di un sistema simile in occasione del recente Microsoft College Tour ’09: le immagini sono giunte online, ed in questo passaggio i risultati dei laboratori Microsoft Research hanno raggiunto pubblica notorietà.
L’idea di far scomparire lo strumento, mettendo nelle mani dell’utente l’oggetto virtuale su cui si intende agire, è alla base dei sogni per le interfacce del futuro. Interfacce su cui Microsoft ha sguinzagliato i propri laboratori di ricerca, con Craig Mundie (Chief Research and Strategy Officer) pronto ora a dare una prima dimostrazione di quella che nel 2019 (una prospettiva che porta avanti di 10 anni) potrebbe essere una possibile realtà.
Scompare la cornice. Scompare la periferica. Il monitor diventa trasparente, portando lo schermo tradizionale su di una superficie orizzontale (come i vecchi libri, o come i prossimi booklet in stile Courier) e mettendo a disposizione una superficie verticale trasparente su cui proiettare le immagini ed interagire con intuitiva gestualità. Al tutto si aggiunge inoltre l’eye-tracking, ulteriore tecnologia di input ipotizzabile, e la realtà già disponibile del controllo vocale.
L’idea è chiara, insomma. Microsoft con questa dimostrazione intende soprattutto parlare di sé, rendendo evidente il proprio impegno per l’innovazione e palesando la volontà di continuare a spingere sulla ricerca come primo vero investimento redditizio per il lungo periodo. Il tutto, ad oggi, facendo leva sulla Fantascienza: i geek che si sono identificati in quel Tom Cruise hanno ora un riferimento a cui guardare.