Si chiude definitivamente ogni pendenza legale tra Intel e AMD. I due gruppi hanno infatti firmato una pace nella quale Intel, oltre a garantire un pesante rimborso alla controparte, controfirma una serie di impegni a garanzia del futuro comportamento del gruppo leader del mercato. Trattasi di una pace onerosa e pesante, ma per Intel significa chiudere almeno in parte le cruciali pendenze che AMD ha avviato contro il gruppo rivale a causa dei comportamenti scorretti tenuti sul mercato.
Ogni singola vertenza (tanto quelle USA quanto un paio in Giappone) cade istantaneamente al cospetto di una cifra da 1.25 miliardi di dollari: a tanto ammonta il prezzo che Intel dovrà sopportare per ottenere il patteggiamento. Trattasi però di una somma che non chiude la totalità delle pendenze poiché il patto con AMD non pone invece fine alle accuse giunte ad Intel per via istituzionale. Le recenti cause aperte dalle autorità garanti per la concorrenza, quindi, rimangono in auge ed Intel dovrà rispondere del proprio operato ancora a New York, in Europa ed in Corea (in tutti i casi Intel sta portando avanti la propria battaglia verso l’appello).
Un comunicato ufficiale congiunto la pace ha preso forma a seguito della comunicazione portata agli uffici della Securities and Exchange Commission. Mentre le azioni Intel rimangono sostanzialmente stabili (il prezzo pattuito è evidentemente considerato equo dagli investitori in virtù dei rischi potenziali in caso di sentenza), le azioni AMD svettano fin dall’apertura verso quota 6.5 dollari, a +20% rispetto alla chiusura antecedente.
CNet riporta inoltre una parte degli accordi che le comunicazioni ufficiali non hanno compreso. Trattasi di una serie di impegni che, oltre ad una reciproca concessione d’uso dei rispettivi brevetti per un ulteriore quinquennio, delinea le regole di comportamento a cui dovrà d’ora in poi attenersi Intel nelle proprie pratiche commerciali. Questi gli impegni firmati da Intel assieme all’assegno da 1.25 miliardi:
- Il gruppo non farà offerte particolari per quanti acquisteranno soltanto chip Intel;
- Il gruppo non limiterà le potenzialità di vendita di AMD;
- Il gruppo non porterà avanti pratiche tali da impedire agli utenti di acquistare chip AMD;
- Il gruppo non coinvolgerà i partner nel rinvio dei lanci, delle offerte o degli annunci promozionali AMD;
- Il gruppo non tenterà di limitare l’approccio ad AMD da parte dei propri partner retail;
Il mantra è chiaro: Intel non dovrà più portare avanti le pratiche concorrenziali già bocciate dall’antitrust, poiché è sulla base di questi impegni che AMD accetta il patteggiamento.