Pochi giorni fa, vi abbiamo avvisato della vittoria di Apple nella causa legale che la vedeva opposta a Psystar: la corte ha vietato a quest’ultima di distribuire Hackintosh con preinstallato il sistema operativo targato mela. Cupertino, evidentemente, non si è accontentata della decisione dei giudici e ha presentato una nuova ingiunzione volta a richiedere la completa chiusura della società antagonista.
Secondo Apple, il comportamento di Psystar avrebbe creato ingenti danni al mercato Mac, quantificabili in 2,1 milioni di dollari. Cifre insostenibili per l’azienda clone, dotata di un asset di soli 55.000 dollari. Questo procedimento si traduce, di conseguenza, nella sopracitata richiesta di chiusura dell’azienda.
Il nuovo dibattimento è fissato per il 14 dicembre e, date le premesse, si prospetta un futuro davvero incerto per Psystar. Le accuse di Apple, infatti, difficilmente potranno ottenere l’opposizione della corte, essendo quasi inconfutabili. La giuria potrebbe semplicemente stabilire come il risarcimento danni richiesto sia troppo oneroso ma, ovviamente, anche cifre più contenute non potranno evitare il fallimento dell’azienda clone.
Cupertino ha, quindi, deciso di utilizzare i mezzi più pesanti a propria disposizione, così come si legge nella documentazione presentata per l’ingiunzione:
Psystar Corporation ha costruito il proprio business infrangendo il copyright e i marchi registrati di Apple Inc., sfruttando gratuitamente gli sforzi di ricerca e sviluppo di Apple e speculando sulla reputazione dell’azienda nella produzione di computer di alta qualità, innovativi e facili da usare. L’appropriazione indebita della proprietà intellettuale di Apple è stata cosciente e ripetitiva, a partire dal nome “OpenMac Computer” fino ad arrivare alla pirateria deliberata del sistema Mac OS X. Psystar ha addirittura cercato di approfittarsi del diritto di Apple di proteggere i propri interessi, utilizzando questa causa legale come opportunità per aumentare la propria diffusione sul mercato.