Yahoo va dove va l’utenza. Yahoo insegue gli utenti, anzi, dove si sono spostati ormai da tempo, inseguendo la piattaforma social che più di ogni altra ha raccolto popolarità e consensi negli ultimi mesi raggiungendo ormai quota 350 milioni di utenti. Con un comunicato ufficiale, infatti, Yahoo ha comunicato di aver stretto nuovi rapporti con Facebook prevedendo di integrarne il sistema “Facebook Connect” all’interno dei propri servizi.
Trattasi di una partnership di grande importanza tanto per l’una quanto per l’altra parte. Nessuna transazione monetaria è stata inserita nell’accordo, ma tra le parti è prevista invece una forte sinergia basata sull’interazione del brand storico di Yahoo con la grande popolarità della community del social network. «L’integrazione di Facebook Connect su Yahoo offrirà un’esperienza più ricca su Yahoo, ivi incluso Yahoo Mail, Yahoo News, Yahoo Sport e Yahoo Finance». Ogni commento su una news o un upload su Flickr, insomma, creeranno nuovo contenuto per Facebook, permettendo così una fecondazione reciproca automatica e basata direttamente sulle attività degli utenti.
Il progetto prende il nome di “Project Rushmore“, qualcosa ipotizzato da tempo e soltanto ora portato a compimento. Il progetto inizierà a materializzarsi nella prima metà del 2010, quando per la prima volta il login su Yahoo potrà essere effettuato tramite la procedura semplificata dell’autenticazione tramite Facebook ed i due account risulteranno così direttamente ricollegati.
Il 2010 dovrebbe essere anche l’anno di Microhoo. Le approvazioni all’accordo sono già giunte da più parti, ma non dagli Stati Uniti ove il matrimonio è ancora in fase di analisi presso le autorità antitrust. Secondo Yusuf Mehdi, sia Microsoft che Yahoo potranno ricavare dall’accordo una crescita a doppia cifra appena potranno portare a compimento il sistema unificato di ricerca (basato sulla tecnologia Bing). Ci vorrà tempo, però, prima che le parti possano portare a regime le attività comuni: l’attesa della decisione delle autorità sta allungando i tempi morti di uno sviluppo che si preannuncia complesso ed oneroso (100/200 milioni di dollari soltanto per il primo anno).