La battaglia tra Craiglist ed eBay dura ormai da anni. Tra le parti v’è in fatti una posizione conflittuale nata da una convivenza obbligata e da una concorrenza spietata, mix deleterio che non poteva non sfociare in tribunale. In ballo le pratiche dell’una e dell’altra parte, le quali si respingono a vicenda sia pur se legate da un cordone ombelicale artificioso e problematico.
L’accusa che porta avanti eBay è relativa ad un piano che Craiglist avrebbe abbracciato da tempo al fine specifico di diluire la fetta di eBay nella proprietà. eBay, infatti, denuncia di aver visto la propria quota azionaria scendere dal 28.4% al 24.85%, appena sotto il fatidico 25% che permetteva in precedenza ad eBay di poter vantare un posto all’interno del Board. L’accusa è diretta pertanto al fondatore Craig Newmark ed ai suoi tentativi di far fuori lo scomodo partner con pratiche definite illecite.
La controparte accusa invece eBay di non avere le mani pulite e di cercare un posto nel board a tutti i costi per agire in seguito contro gli interessi del gruppo. Secondo Craig Newmark, infatti, eBay mantiene la propria quota con il fine unico di poter avere informazioni riservate sulle attività, sulle pratiche commerciali e sui progetti in ballo, così da poter in seguito agire di conseguenza per portare traffico su Kajiji o direttamente su eBay.
Lo scontro tra le parti è destinato ad approfondire la frattura in atto. Da poche settimane, infatti, eBay ha diviso la propria homepage in un duplice servizio: da una parte il tradizionale eBay, con annunci, aste e vendite; dall’altra una sezione gratuita per gli annunci, in tutto e per tutto un alter-ego di Craiglist.
Craig Newmark si dice convinto del fatto che eBay intenda annichilire le attività di Craiglist come soluzione alternativa in quanto impossibilitata ad entrarne in pieno controllo. Per contro eBay accusa la controparte di volersi liberare di un investitore attivo, sminuendone la rappresentanza ed agendo pertanto in modo scorretto. La verità dei fatti sta probabilmente nel mezzo. La verità di fronte alla legge, invece, sarà quella stabilita dalla Corte del Delaware.