Se, in vari paesi, la politica sembra avere deciso di arginare il fenomeno del file sharing venendo incontro alle richieste dell’industria dello spettacolo, il mondo del P2P continua imperterrito a sfornare nuove insidie. Ad esempio, tutti gli internauti preoccupati dall’invasione della privacy promessa dalla famigerata dottrina Sarkozy potrebbero trovare in OneSwarm la soluzione ai loro problemi.
Si tratta di un programma sviluppato di recente da un gruppo di ricerca dell’Università di Washington con l’intento di unire, finalmente, la sicurezza delle darknet alla semplicità di utilizzo e le prestazioni di software più comuni come BitTorrent.
OneSwarm, disponibile sia per Windows, sia per OS X, sia per i sistemi GNU/Linux, è sviluppato a partire da Azureus ed è rilasciato con licenza GPL. Fra le opzioni di sicurezza che questo software offre, abbiamo soprattutto la possibilità di categorizzare ogni file condiviso come:
- pubblico;
- con permesso;
- privo di attribuzione.
Nel primo caso, il trasferimento è “in chiaro”, mentre nel secondo i file sono accessibili solo da utenti riconosciuti come sicuri dal mittente. La terza possibilità consiste in una condivisione offuscata, che nasconde sia il mittente che il ricevente. Inoltre, pare garantita una perfetta compatibilità con BitTorrent.
Per maggiori dati tecnici vi rimandiamo a questo documento, redatto dagli stessi sviluppatori, ricordando, a scanso di equivoci, che qualsiasi promessa di sicurezza resta valida solo fino a prova di bug.
Certamente, di OneSwarm si parla già da un po’ in rete, ma forse la brutta aria che tira di questi tempi aiuterà la sua diffusione. Ad ogni modo, l’impressione data, dopo l’installazione su un sistema GNU/Linux, è stata quella di un software sicuramente molto più facile da usare di sistemi come Freenet, ma ancora un po’ carente in usabilità rispetto a BitTorrent o LimeWire. Le premesse, però, sembrano ottime. Ora sta al Web decretarne l’eventuale successo e alla politica di trovare nuove contromisure.