Inutile stigmatizzare il gesto, inqualificabile. Inutile ripetere, però, come non sia questo il blog per le discussioni politiche.
Quel che si vuole segnalare, piuttosto, è come a meno di un’ora dall’aggressione a Silvio Berlusconi già su Facebook siano presenti circa una decina di gruppi che inneggiano all’aggressore, con centinaia di fans a dar voce ai gruppi ed alle pagine create.
Il clima è forse troppo caldo per dar spazio a strumentalizzazioni anti-Facebook in questo caso, ma non è detto che le polemiche non coinvolgano anche il social network. In ogni caso potrebbe essere utile per tutti segnalare l’inopportunità di queste pagine attraverso gli appositi strumenti, poiché è questa l’unica alternativa a gruppi che nel tempo potrebbero raccogliere numeri eccessivi e diventare a quel punto facilmente strumentalizzabili.
Il nome dell’aggressore è stato inoltre sicuramente tra i più cercati negli ultimi minuti. Sarà interessante valutare in che proporzione (Google Trends potrà dirci qualcosa entro poche ore). I primi risultati rimandano ad una situazione pregressa ai fatti di poco fa, rimandando a siti per ricerche che poco sanno suggerire circa la reale identità dell’aggressore. Facebook fornisce il risultato più intrigante, rimandando ad un “Massimo Tartaglia” politicamente impegnato con una foto in nessun modo confrontabile con le prime immagini distribuite dai media nazionali: per gli omonimi saranno sicuramente giorni difficili.
Il social search di Google, nel frattempo, sciorina risultati a profusione: il ritmo degli aggiornamenti va in crescendo, con update continui a fotografare quello che il social web è in grado di creare istantaneamente con un tam tam immediato.