Dopo aver osteggiato il progetto di digitalizzazione dei documenti portato avanti da Google Books, la Francia ha da poco annunciato l’intenzione di procedere autonomamente alla acquisizione in digitale dei propri tesori culturali nazionali. Lo Stato francese ha stanziato circa 750 milioni di Euro per portare a termine il progetto per preservare documenti e testimonianze del proprio passato in formato digitale, adottando una strada alternativa a quella finora seguita da Mountain View.
«Abbiamo intenzione di lanciare una grande partnership tra pubblico e privato, rimamendo al tempo stesso i primi responsabili del nostro patrimonio culturale» ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy nel corso della presentazione del nuovo progetto. Il processo di digitalizzazione interesserà le principali proprietà culturali del Paese e comprenderà dunque non solo gli archivi, ma anche i documenti e i reperti custoditi nei musei nazionali di Francia. Un impegno del pubblico considerevole, specie alla luce delle cifre stanziate per la messa in opera del progetto, ed efficacemente riassunto dalla frase di Sarkozy: «Non c’è alcun motivo per lasciare andare questo patrimonio».
Il piano per la digitalizzazione dei documenti e degli archivi rientra in un progetto più ampio pari a circa 4,5 miliardi di Euro per potenziare gli accessi alla Rete e portare la banda larga in buona parte del Paese. Una iniziativa ambiziosa messa a punto nell’ambito delle attività previste dal governo francese per rilanciare l’economia e la concorrenza, contrastando nei limiti del possibile gli effetti della difficile congiuntura economica.
La decisione di procedere autonomamente all’acquisizione in formato digitale dei documenti segna anche un nuovo capitolo nel contenzioso tra le realtà editoriali francesi e Google. Nel corso degli ultimi mesi, numerosi editori hanno accusato la società di Mountain View di aver violato i loro copyright procedendo alla scansione di libri e testi per la libreria online Google Books. Una querelle che ha interessato anche il governo francese, che durante la scorsa settimana ha espresso al vicepresidente del colosso delle ricerche online, David Drummond, le proprie perplessità intorno al sistema di acquisizione e offerta online dei contenuti editoriali pubblicati in Francia.
«Non ci lasceremo strappare il nostro patrimonio per far contenta una grande società, e non importa quanto amichevole, grande o americana possa essere» aveva dichiarato alcuni giorni fa Nicolas Sarkozy riferendosi velatamente a Google e al progetto della società di digitalizzare documenti e libri pubblicati in Francia. Il nuovo piano consentirà allo Stato francese di tutelare meglio il proprio patrimonio, ma non chiude definitivamente il confronto con Mountain View. L’acquisizione in digitale di tutta la documentazione è molto onerosa e al momento solamente Google ha dimostrato di avere gli strumenti e le risorse per portare avanti il progetto non solo su scala nazionale, ma su scala globale. Molti osservatori auspicano dunque la fine del muro contro muro e il raggiungimento di un accordo teso a tutelare le istanze dei soggetti coinvolti e a non escludere le grandi risorse messe in campo da Mountain View.