La Commissione Europea ha posto un termine alle proprie indagini sulla proposta alleanza tra Microsoft e Yahoo. Sebbene tra le parti non venga a maturare un’acquisizione, Yahoo lascia però completamente nelle mani del partner il proprio comparto della ricerca dando vita ad un polo in grado di concentrare grandi risorse. Microhoo non sarà leader del settore, ma l’antitrust ha il dovere di valutare la bontà della partnership prima di autorizzarne l’attuazione.
La stretta di mano tra Carol Bartz e Steve Ballmer è ormai vecchia di qualche mese, ma le autorità non hanno ancora concesso il proprio placet. L’alleanza, peraltro, non è soltanto in discussione in Europa, ma anche negli Stati Uniti. Negli USA una decisione era attesa a cavallo tra il 2009 ed il 2010 (e non è pertanto ipotizzabile una ulteriore eccessiva attesa), mentre in Europa la decisione è destinata ad essere comunicata ai due gruppi nel giro di un mese: il 19 Febbraio è il giorno ultimo entro il quale l’UE ha la possibilità di esprimersi nuovamente a proposito di Microsoft dopo aver già costretto l’azienda di Redmond ad una storica concessione relativa al rapporto tra Windows ed Internet Explorer.
L’antitrust europea, ancora sotto la guida di Neelie Kroes in attesa del passaggio di consegne ufficiale allo spagnolo Almunia, ha spiegato che «la notifica è relativa all’acquisizione del controllo da parte di Microsoft degli algoritmi e del business del paid search di Yahoo». Le parti si sarebbero già presentate al cospetto della Commissione per spiegare le proprie ragioni ed ora la palla passa direttamente al team di Neelie Kroes per la parola definitiva sul caso.
Le previsioni sono quelle di una approvazione finale dell’accordo. A riparare “Microhoo” dai problemi potrebbe essere proprio Google, leader incontrastato della ricerca e del search advertising, la cui posizione di forza non trova al momento ostacoli ed il cui percorso di crescita potrebbe essere frenato soltanto da un successo nel trapianto di Bing sotto il brand Yahoo. In questi mesi i due partner hanno visto reciprocamente scendere la propria quota di mercato a tutto vantaggio della posizione di controllo del motore di Mountain View. Il via libera della Commissione Europea potrebbe però essere la scintilla necessaria per avviare la nuova era di Bing (motore al momento attivo in versione ufficiale soltanto negli USA), in attesa che anche l’antitrust USA esprima il proprio benestare all’operazione.