Ora che l’Apple iPad è realtà, la domanda che affronta ogni utente è: perché acquistarne uno?
E la risposta non è semplice. Come ogni prodotto che inventa una nuova categoria, infatti, il tablet potrebbe non trovare immediata collocazione tale da scatenare la scintilla che porta all’acquisto. In ballo vi sono due valori marginali da mettere a confronto: quello del dispositivo e quello dei 500 (o più) dollari necessari all’acquisto: l’iPad è in effetti la soluzione ideale per le proprie necessità? Per giungere ad una risposta proponiamo un’analisi comparativa, così da poter arrivare ad una conclusione attraverso semplici confronti.
L’idea è quella per cui la medesima somma di danaro potrebbe essere spesa per una moltitudine di altri device. L’iPad, quindi, va confrontato con tutte le soluzioni in qualche modo alternative per cercare di capire quale potrebbe essere il bisogno che, una volta soddisfatto, potrebbe far scattare la molla dell’acquisto. Trattasi di tutte categorie di prodotto che in qualche modo verranno intaccate proprio dall’arrivo del dispositivo ed ognuna opporrà resistenza sul mercato sulla base di prezzi differenti o caratteristiche peculiari.
La domanda centrale sarà: meglio un Apple iPad o un Amazon Kindle? Ma non è questo l’unico raffronto che, per completezza, merita di essere affrontato.
Non è una cornice digitale
Si può partire ragionando per assurdo, attraverso il confronto più estremo: l’iPad può essere fruito come una cornice digitale. Risolto il problema della carica, può essere appoggiato come un soprammobile di lusso nei momenti di non utilizzo e si trasforma in un eccellente complemento d’arredo. Non solo: una volta caricate le immagini, diventa il sostituto ideale per il tradizionale album delle fotografie poiché pratico, maneggevole, con immagini ad alta resa e facilmente consultabili. La connettività può inoltre permettere la consultazione di album online, facendo leva sul Wifi per accedere gratuitamente ad una galleria senza limiti e con estrema qualità di fruizione. Quel che differenzia il tablet da una cornice è però il prezzo, dunque chi desidera semplicemente fruire di questa funzione sceglierà soluzioni più semplici e limitate. Senza ombra di dubbio. Ma va detto: l’iPad può fungere da cornice digitale, ma non è una cornice digitale. Il compromesso non regge.
Non è un laptop
L’iPad non è un laptop. Non lo è nelle dimensioni, non lo è nell’interfaccia, non lo è nel potenziale. Ma non lo è nemmeno nel prezzo. Con i laptop condivide parte delle funzioni e soprattutto la connettività, senza ambire però alle medesime performance. Soprattutto, non ha tastiera se non attraverso l’apposito dock di incastro che permette di trasformare l’iPad in una sorta di desktop pc da passeggio fruibile in qualsiasi condizione e conservabile in qualsiasi piccola custodia e forte di estrema trasportabilità. Apple ha altri prodotti in quell’ambito e non intende pestarsi i piedi da sola, dunque ha tenuto i concetti ben separati. Ciò non toglie che la differenza nei prezzi potrebbe incoraggiare una piccola parte dell’utenza a scegliere una soluzione meno onerosa e più comoda, rinunciando a soluzioni di ben altra caratura (quantomeno multitasking), ma destinate ad usi ben più importanti. Ma va detto: l’iPad può fungere da laptop, ma non è un laptop. Il compromesso non regge.
Non è un e-reader
L’iPad non è un e-reader. O quantomeno, non lo è nella sua più stretta definizione. L’iPad ha iBook per acquistare e consultare libri e quotidiani, ma la consultazione è basata su di un concetto arricchito e multimediale. Si rinuncia all’inchiostro elettronico ed alla lettura sotto il solleone, ma l’ambizione è evidentemente differente rispetto a quella di Kindle (che Steve Jobs ha elogiato, spiegando però di volersi sedere sulle sue spalle per portare più in alto il concetto di cultura e informazione digitale). L’iPad si differenzia dal dispositivo Amazon soprattutto per quanto concernente lo schermo e la batteria, due condizioni fondamentali per un certo tipo di uso.
Il confronto con Kindle va effettuato soprattutto con il Kindle DX: medesime dimensioni, simile definizione dello schermo, prezzo confrontabile. A parità di condizioni Kindle ha un 3G in più e non necessita di abbonamento, ha minor memoria disponibile e pesa leggermente meno. Kindle non riproduce filmati, l’iPad ha una batteria estremamente più ridotta. Simili le altre caratteristiche: musica, text-to-speech, supporto PDF, accelerometro.
Se si vuole utilizzare l’iPad per leggere libri, insomma, la scelta potrebbe non essere opportuna ed il device Apple ne esce bocciato in tronco. Ma il concetto di “libro” è mutante, così come quello di “giornale”. Imitare la carta significa portare in digitale il format tradizionale, mentre scegliere una dimensione arricchita significa rendere possibile la commistione dei linguaggi ed aprire agli utenti qualcosa che va ben oltre il testo: animazioni, filmati, colori, interazioni, vere e proprie interfacce con cui dialogare. Va detto, quindi: l’iPad può fungere da e-reader, ma non è un e-reader. Anche se il compromesso potrebbe reggere.
Non è un Netbook
L’iPad non è un Netbook. Però è questa la categoria che più di ogni altra potrebbe entrare in conflitto con il device di Cupertino. Nella versione base, infatti, il prezzo è similare e la maggiorazione può trovare due buoni motivi: le differenti peculiarità e la mela sul retro della scocca, da sempre simbolo di qualità e di prezzi al di sopra della media. Chi acquista un Netbook lo fa soprattutto per alcuni motivi quali il prezzo ridotto, l’estrema comodità di trasporto, la scarsa necessità di risorse e potenzialità. L’iPad sembra poter rispondere a tutti questi requisiti, aggiungendovi per qualche dollaro in più anche un look&feel migliore, un App Store a valore aggiunto e l’idea per cui si sia compiuto un passo al di fuori del compromesso che ha spopolato in tempo di crisi. Se Apple riuscirà a posizionare in questa fascia il proprio tablet avrà raggiunto due scopi contemporaneamente: innanzitutto si sarà sconfitta una categoria che, pur se fondamentale per il galleggiamento dei bilanci del settore negli ultimi mesi, ha ridotto all’osso i margini raccogliendo anche gli strali di Steve Jobs (che allo Yerba Buena Center non ha lesinato l’ennesima stoccata ai dispositivi di bassa fascia); inoltre si sarà compiuto un passo fondamentale in un mondo per certi versi estraneo dal computing di Cupertino: il mercato di massa. Va detto, quindi: l’iPad può fungere da Netbook, ma non è un Netbook. E il compromesso potrebbe essere estremamente interessante.
Perchè comprare un iPad?
Per la sua peculiare realtà. Perchè è tutto, ma non è nulla. Perchè vive di compromessi, ed in virtù di questi Apple ha tagliato il prezzo portando il device sul mercato al costo di un telefonino d’alta fascia. Ognuno potrà pensare per sé a cosa può servire l’iPad, ed ognuno troverà almeno un ambito nel quale il device potrà sembrare magico. Ma si tratterà comunque di un compromesso, il cui costo sarà come minimo di 499 dollari.
Gli utenti hanno 2 mesi di tempo per risolvere logicamente l’arcano. Dopodiché l’iPad sarà sugli scaffali. Ed a quel punto parlerà l’istinto.