«Sebbene il nostro focus primario sia sui netbook, Chrome OS può eventualmente scalare su di un’ampia varietà di device. Ognuno può avere differenti metodi di input, dimensioni dello schermo e potenza». Con questa frase Google ha in qualche modo anticipato Apple e la presentazione dell’iPad. Ciò nonostante, quanto pubblicato sul sito del progetto Chromium non ha raccolto attenzioni fin quando il clamore sollevato dall’iPad non si è placato, ed ora è chiaro come Google sia pronto a portare, prima o poi, il proprio codice su di un hardware che emuli e sfidi da vicino il tablet con la mela.
Secondo quanto immaginato da Google, Chrome OS è un sistema operativo valido tanto per un netbook quanto per un tablet, fino ad un laptop o addirittura ad uno schermo televisivo. Ma l’attenzione si posa ad ora soprattutto sui tablet, poiché è su questo settore che saranno catalizzate le attenzioni per il 2010. Google immagina per questo ambito uno schermo tra i 5 ed i 10 pollici, input touchscreen (con tastiera QWERTY adattabile alla superficie disponibile), interfaccia grafica ad hoc e struttura della navigazione basata sulle tab. Il tutto, inoltre, conferma il fatto che Android è un SO pensato esclusivamente per smartphone, lasciando a Chrome OS ogni altro sviluppo.
Chromium è pensato anche per i tablet
Lo schermo è immaginato ad alta definizione, contemplando al momento ipotesi quali 1280@125dpi e 1366@150dpi. Varie immagini sono inoltre aggiunte a corredo, a dimostrazione del fatto che Google ha le idee chiare circa il lavoro da compiere e tutte le potenzialità per poter portare a compimento il progetto. Ogni applicazione prevista, infatti, è già ad oggi nel novero dei servizi sviluppati a Mountain View. Disponibile anche un video dimostrativo.
Oltre alle immagini ed alle semplicistiche indicazioni fornite, però, non è stato fornita alcuna informazione ulteriore. Nessuna indicazione sui prezzi, nessuna indicazione su eventuali ipotesi concrete di realizzazione del progetto. Google sembra voler soltanto dire che il gruppo è pronto, dunque se il filone dei tablet prenderà piede l’azienda avrà le basi progettuali necessarie per dare il via alla produzione. In ballo, infatti, non c’è soltanto un mercato hardware, ma molto di più: l’editoria e la pubblicità, in particolare, hanno nuovi contendenti che minacciano da vicino le velleità Google.