Il mondo dei dispositivi mobile parla sempre più il linguaggio del codice libero e dell’open source. Anche Symbian, a partire dalla giornata di oggi, si apre alla community di sviluppatori, che potranno cimentarsi con la piattaforma per adattarla a qualsiasi device, dai telefoni cellulari ai tablet.
Secondo Lee Williams, direttore esecutivo della Symbian Foundation, questa metamorfosi verso l’open source è la più importante nell’intera storia del software, riguardando un sistema operativo che nel corso dell’ultima decade è stato alla base del funzionamento di oltre 330 milioni di apparecchi.
Tutto ebbe inizio nel 2008, con l’acquisto di una quota maggioritaria della società da parte di Nokia e con la nascita della già citata Symbian Foundation. Poco più tardi venne appunto annunciata la storica svolta open source, portata ora a termine con qualche mese di anticipo rispetto alle originarie tabelle di marcia.
Nel frattempo altri protagonisti hanno fatto il loro ingresso nel panorama dei sistemi operativi dedicati allo stesso segmento di propotti, uno su tutti Android, ma a differenze della creatura di Google, l’apertura di Symbian è totale. Williams ricorda infatti come in realtà solo un terzo circa del codice di Android sia realmente accessibile e manipolabile da qualsiasi sviluppatore, mentre il resto rimane chiuso o proprietario.
Infine, la Symbian Foundation intende pianificare un elenco di modifiche e funzionalità da introdurre entro il prossimo biennio, permettendo a chiunque di intervenire per apportare il proprio contributo in questa sorta di “roadmap collettiva“.