Dopo che la guerra dei brevetti è deflagrata tra Apple e Nokia, con entrambe le parti pronte a lanciarsi addosso documenti e proprietà intellettuali alla ricerca di un nuovo equilibrio tra innovazione e tutela dei risultati raccolti con il proprio sviluppo interno, è ora la volta di HTC. A chiamare in ballo il produttore orientale è Apple, la quale ha depositato denuncia per violazione di 20 brevetti in campo mobile.
A prendere la parola è direttamente il numero uno Steve Jobs, il quale lancia contro il gruppo concorrente frecciate velenose e dirette: «possiamo sederci e guardare i nostri rivali rubare le nostre invenzioni brevettate, oppure possiamo fare qualcosa per reagire. Abbiamo deciso di fare qualcosa. Pensiamo che la competizione sia salutare, ma i competitor devono creare la propria tecnologia, non rubare la nostra». La firma in calce è quella di Jobs e la cosa non può che essere significativa poiché alza fin da subito i toni della sfida.
Se la storiografia di simili casi legali non tradisce, tocca ora alla HTC rispondere con una controdenuncia mirata che porterà avanti due strategie in parallelo: cercare di limitare i danni da una parte e cercare un eventuale accordo di scambio di brevetti dall’altra.
Varie le tecnologie contestate nella documentazione consegnata alla Corte Distrettuale del Delaware e pubblicata da Gizmodo. Touchscreen, interfacce, metodi di gestione dei chip, interazione con il software ed altro ancora, il tutto raccogliendo l’immediato sconcerto del management HTC: «abbiamo saputo della denuncia Apple dal loro comunicato ufficiale. non abbiamo avuto alcun documento e non siamo nella posizione di commentare la vicenda. Rispettiamo ed apprezziamo i brevetti ma ci impegnamo a difendere la nostra innovazione. Abbiamo innovato e registrato brevetti per le nostre tecnologie per 13 anni».
L’accusa non entra nel merito e così non può ancora fare nemmeno la difesa. Dovrà però farlo la Corte, chiamata a gestire una situazione che si fa sicuramente esplosiva. Dietro alla guerra dei brevetti, infatti, c’è evidentemente molto di più. HTC è infatti il produttore che più di ogni altro si impegna su di un vasto fronte che, qualunque sia la piattaforma gestita, si oppone al mercato dell’iPhone (il dispositivo di punta è attualmente il Nexus One, già ribattezzato “Google Phone”).
La denuncia Apple contro HTC è pertanto uno scontro tra titani destinato ad incidere a fondo sugli equilibri di mercato. Apple, infatti, si è portata avanti ed oltre a chiedere il rispetto della proprietà intellettuale ha intimato altresì la chiusura dei confini USA ai prodotti del produttore denunciato. La Corte dovrà iniziare da questo punto, per capire poi se la violazione sia accertabile e, nel caso, a quanto possa ammontare il danno relativo.
Non sarà comunque una questione destinata a chiudersi in tempi brevi. Ma in un’ottica di lungo periodo sarà del tutto fondamentale.