Il dominio sex.com è all’asta. Si tratta di un nome particolarmente appetibile, sicuramente tra i più monetizzabili della rete in virtù del semplice valore semantico contenuto. Ma il mercato dei nomi a dominio è oggi un vero enigma: la rete è ormai matura per andare oltre il solo nome del sito, i motori di ricerca veicolano gran parte del traffico ed il valore dei domini si è andato quindi sgonfiando. Ma le transazioni milionarie non si sono ancora esaurite, e presto sex.com potrebbe arricchirne l’elenco.
La storia di sex.com è particolarmente travagliata, indizio primo degli interessi peculiari che il dominio ha sempre catalizzato. Nel 2003 una vertenza legale tirò in ballo anche VeriSign, ma l’ultima querelle è datata 2007. Nel 2006, infatti, il dominio è stato acquisito dalla Escom LLC per ben 14 milioni di dollari, cifra record che rimarrà presumibilmente imbattuta. A distanza di un anno, però, la Escom non ha saputo far fronte al debito contratto con la DOM Partners LLC (tra i finanziatori dell’operazione) ed i diritti sul dominio sono pertanto passati a quest’ultimo gruppo.
La DOM Partners ha deciso ora di riconvertire in dollari la proprietà detenuta. A distanza di 16 anni dalla prima registrazione, quindi, sex.com torna sul mercato per un prezzo base di 1 milione di dollari che i proponenti sperano di veder salire per ridurre per quanto possibile l’esposizione creditizia contratta con l’acquirente fallito. L’asta è stata fissata per il 18 Marzo e, secondo quanto trapelato da operatori vicini all’operazione, vi sarebbe già parecchio fermento attorno al dominio.
Porn.com, 9.5 milioni di dollari. Pizza.com, 2.5 milioni di dollari. Toys.com, 5 milioni di dollari. Poker.org, 1 milione di dollari. Vodka.com, 3 milioni di dollari. Chi potrebbe ora essere interessato a Sex.com? Sul dominio, infatti, grava una minaccia seria: l’estensione .xxx è infatti nuovamente tra i potenziali domini approvabili dall’ICANN: dopo un primo respingimento, una commissione interna all’ente ha accolto il ricorso della proponente ICM Registry ed ora il Tld dedicato al mondo della pornografia verrà riconsiderato.
Il Tld .xxx, se approvato, potrebbe essere un grave pericolo per il valore intrinseco del dominio sex.com poiché ne metterebbe in dubbio il principio stesso come riferimento principale per un certo tipo di contenuti. La natura dei due domini sarebbe comunque particolarmente differente, con i .xxx a manifestarsi come una zona protetta del web facile da isolare e da controllare ai fini della salvaguardia di minori, abusi e pedofilia.