Colpo di scena in Spagna. Forte delle nuove leggi, la SGAE (Sociedad General de Autores y Editores) aveva chiesto la chiusura di numerose realtà P2P. Infatti, il paese iberico è stato per anni un porto franco per server, tracker e siti grazie a leggi permissive e tolleranti, almeno fino alla decisione del governo di cedere alle pressioni dell’industria dello spettacolo. Nonostante le attese della SGAE, però, un giudice ha appena confermato che il filesharing, senza fine di lucro, è perfettamente legale.
Le motivazioni della sentenza sono quanto di più imprevedibile si potesse immaginare: per il giudice Raul N. García Orejudo, mettere a disposizioni link, come fanno i Torrent tracker o siti eDonkey, non è una forma di distribuzione, anche se l’oggetto linkato è protetto da copyright. Dunque, considerando la non lucrosità dell’attività, non ci sarebbe nessun motivo di considerare quei siti illegali.
Le reti P2P sono meri mezzi di trasmissione di dati fra gli utenti Internet e, su questa base, non infrangono i diritti protetti dalle leggi sulla Proprietà Intellettuale. Se un privato utilizza i network P2P per ottenere materiale protetto da copyright per ragioni non-profit, l’atto è completamente legale.
Anche se venuto in forme inattese, si tratta, allora, dell’ennesimo autogol delle lobby del diritto d’autore. Forse sarebbe meglio dire che siamo di fronte all’ennesimo pasticcio legale, emerso dal tentativo vano di combattere la pirateria per vie repressive.