Bello e capace, forse non rivoluzionario. Lo si descrisse così all’Epifania, quando uscì sul mercato. A distanza di poco più di due mesi, però, i dubbi sembrano prevalere sull’entusiasmo e si fa largo un’ipotesi poco gradita dalle parti di Mountain View: il Nexus One, il primo vero “Google Phone”, potrebbe essere stato un flop.
Quella di Google era sembrata una prova di forza: un telefono basato su sistema operativo proprio, con distribuzione esclusivamente online, con T-Mobile come carrier unico in partnership. E numeri altisonanti sbandierati fin dai primi giorni, con previsioni pari a 5/6 milioni di unità distribuite entro la fine del 2010. La vendita è iniziata negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ad Hong Kong e Singapore. 529 il prezzo di mercato. Ma a distanza di circa 12 settimane l’utenza sembra tutto fuorché eccitata dal telefono di Big G.
La stima Flurry parla chiaro, anche se i numeri vanno interpretati (e non è una operazione semplice): a distanza di 74 giorni dall’approdo sul mercato, Motorola Droid ha venduto 1.05 milioni di unità, l’iPhone 1 milione ed il Nexus One appena 135 mila unità. I distinguo sono pesanti ed incisivi, però: la mancanza di una distribuzione retail è il primo elemento di forte impatto, l’impossibile confronto con i diversi contesti all’esordio rispetto all’iPhone è un altro parametro determinante, l’estrema frammentazione attuale del mercato chiude il quadro. Comunque lo si giri, però, il numero è esplicativo di quanto il Nexus One non abbia “bucato”, non abbia saputo incrociare i desideri dell’utenza e non abbia così saputo esprimere appieno il tentativo ambizioso che il team di Mountain View ha messo in piedi.
Droid, iPhone e Nexus One a confronto
Un flop a tutto tondo? 74 giorni non sono sufficienti per una stima definitiva, tuttavia i numeri sembrano tarpare con sufficiente chiarezza le ali alle ambizioni Google nel settore. Ove Android sembra aver saputo stuzzicare gli utenti, infatti, non ci è invece riuscito il Nexus One su cui Google ha infuso impegno completo, dall’hardware al software, dal marketing alla distribuzione.
L’analisi dei “perchè” è qualcosa da riservare agli esperti di Mountain View, ma all’esterno c’è un numero solo a sputare sentenze: in 74 giorni sono stati venduti appena 135 mila Nexus One, 1 ogni 8 iPhone venduti quando davanti alle porte degli Apple Store si accumulavano le file degli acquirenti desiderosi di mettere le mani sul primo smartphone di nuova generazione. Tutte considerazioni che probabilmente Steve Jobs sarebbe oggi lieto di far notare all’ex-collega dimissionario Eric Schmidt.
A Google rimane una soddisfazione soltanto: quella di aver conquistato il cuore di Linus Torvalds. E una immediata speranza: a poche ore dagli sconfortanti dati di vendita emersi in queste ore, infatti, il Nexus One si apre alla rete 3G di AT&T ampliando la propria base potenziale di utenza.