C’è tanta, tanta roba nel nuovo sistema operativo Apple per l’iPhone. C’è un cambiamento radicale, un passo avanti fondamentale, una svolta dettata da una moltitudine di nuove funzionalità in grado di cambiare in modo sostanziale il modo di utilizzare lo smartphone di Cupertino. Ogni novità ha un suo risvolto, ogni passo avanti comporta un piccolo sacrificio, ma in linea generale il nuovo sistema operativo appare come una grande scommessa che sposta nuovamente verso l’alto l’asticella della concorrenza nel settore. Inseguire, ora, sarà ancor più difficile.
iPhone 4.0 non arriverà subito, ma sarà disponibile soltanto entro l’estate e soltanto per l’ultimo iPhone sul mercato (esclusi, quindi, i vecchi iPhone). Gli utenti iPad dovranno inoltre aspettare per un periodo ancor più lungo, con rilascio dell’aggiornamento previsto entro l’autunno. La maggior novità è nella possibilità di utilizzare le applicazioni in multitasking: Steve Jobs sottolinea che l’iPhone è sì in ritardo sotto questo aspetto, ma ha intenzione di essere ora il gruppo migliore nella gestione di più processi in parallelo. Gli sforzi sono concentrati sulle performance, ma soprattutto sulle batterie: la nuova gestione delle App utilizzate permette la massima ottimizzazione dei consumi, permettendo la salvaguardia delle riserve energetiche a disposizione del telefono. Funzionalità migliorate, quindi, con un valido compromesso a livello di consumi.
Le novità, in breve:
- multitasking: durante la dimostrazione Steve Jobs è giunto fino a 12 App aperte contemporaneamente. Il più grave tallone d’Achille dell’iPhone cade così con il nuovo aggiornamento portando allo smartphone una funzionalità che l’intera concorrenza rivendicava per dimostrare la propria superiorità. «Multitasking utile anche a Skype e ai software di localizzazione: il primo potrà ricevere chiamate anche senza l’avvio dell’applicazione, i secondi potranno in qualsiasi momento stabilire la posizione dell’utente»;
- inbox unificata: una sola casella di raccolta delle email, semplificando così la gestione delle email in arrivo: più account, ma un solo punto di raccolta, facilitando così il compito dell’utente che può evitare di saltare tra un account ed un altro;
- Folders: «Ora iPhone può contenere più di 2.000 app e, per organizzarle al meglio, è nato Folders: la suddivisione in cartelle delle stesse. Le cartelle si nominano automaticamente a seconda dei loro contenuti ed è possibile trascinare le preferite direttamente sul dock, in modo che siano sempre a portata di mano»;
- iBook: i libri pensati per l’iPad potranno essere consultati anche da iPhone, pur con tutti i limiti del caso;
- Business: «in ambito aziendale iPhone OS sarà decisamente utile: oltre al supporto ai server Exchange 2010 e alle reti SSL VPN, verrà permessa la distribuzione di applicazioni via wireless all’interno dei confini della società, così da avere i propri software sempre a portata di mano».
iPhone 4.0 promette anche una moltitudine di altre piccole novità, ma due elementi emergono con forza come caratteristiche peculiari dell’aggiornamento (anche e soprattutto in ottica iPad):
- Game Center
Sull’iPad Apple porta una piattaforma per giochi che non solo mette assieme l’intera offerta esistente tra le applicazioni disponibili, ma organizza anche una sorta di social network tra giocatori per mettere in contatto gli stessi ed autorizzare partite in multiplayer. Quello che la Xbox Live è per la console Microsoft, insomma, Apple lo va cercando sulla nuova piattaforma. L’offerta è interessante, ma da più parti si ricorda come un confronto con le console potrebbe essere penalizzante ed iniquo: Game Center non è pensato per l’intrattenimento sui grandi schermi e con i maggiori giochi del settore, ma per un’esperienza differente che trovi nello schermo del tablet la propria collocazione predefinita. Un’occasione in più per i produttori, questo è certo. Ma al momento PS3 e Xbox sembrano poter dormire sonni tranquilli, anche se la svolta appare importante: per la prima volta Apple si occupa seriamente di videogiochi e lo fa tramite la piattaforma di maggior successo del momento. - Advertising iAd
Preannunciata, attesa, confermata. Apple ha presentato iAd e si prepara così ad un impegno che porta per la prima volta il gruppo nel mondo dell’advertising. L’obiettivo non è quello di sfidare Google, e su questo il gruppo è chiaro: così come nel mondo desktop l’utenza si muove tramite la ricerca, nel mobile l’utenza si muove tramite le applicazioni. Ed è su queste che Apple intende cercare nuova linfa: il progetto è quello di una piattaforma di advertising che permette agli sviluppatori di trovare remunerazione dalle proprie App, permettendo così agli stessi di abbassare o diminuire il prezzo dell’acquisto, nella consapevolezza del fatto che l’utilizzo successivo sarà sufficiente a garantire introiti continuativi. L’accordo con gli sviluppatori è sulla base di un revenue sharing 40/60: Apple conserva il 40% degli introiti e lascia agli sviluppatori una fetta pari al 60%. E trattasi di applicazioni pensate specificatamente per la mobilità: al “tap” sullo spazio pubblicitario, l’advertising occupa l’intera pagina per chiudersi in seguito e lasciare la scena all’applicazione precedentemente utilizzata. La novità è assoluta ed il potenziale è forte poichè l’iPhone è ad oggi la piattaforma più diffusa sul mercato mobile (ove l’advertising ancora sta cercando la propria vera dimensione). Il vantaggio dell’advertising su iPhone è nella forte differenza rispetto agli annunci tradizionali: l’inserzionista ha infatti la possibilità di portare sull’interfaccia giochi, emozioni, intrattenimento e contenuti coinvolgenti. L’appetibilità è alta, la proposta è nuova, l’interesse è inevitabilmente alto. E se anche la sfida con Google è per certi versi negata, in realtà il faccia a faccia è diretto se valutato nel contesto mobile: Steve Jobs non nega le frizioni nate sull’acquisizione di AdMob, ma glissa ogni altra polemica per concentrare su iAd le luci dei riflettori.
C’è spazio anche per i detrattori. Nelle prossime ore vi sarà chi ricorda che il multitasking era disponibile già per molti altri prodotti; vi sarà chi dubita delle possibilità dell’iPhone nel gaming; vi sarà chi rilancia la sfida promettendo ulteriori evoluzioni entro tempistiche similari a quelle preannunciate da Steve Jobs. Difficilmente, però, dopo l’estate vi sarà un altro sistema operativo mobile in grado di mettere tanta carne sul fuoco. Per Android sarà una lotta ad inseguire, con Symbian sarà una lotta ad innovare, per Windows Phone 7 sarà un grave ostacolo fin dalla prima ora. Per tutti gli altri l’impresa è, almeno nel medio periodo, pressoché impossibile.
Nelle prossime ore l’approfondimento dei vari aspetti introdotti da iPhone OS 4.0 permetterà di capire meglio quali sfide sono le più promettenti. La borsa, per ora, rimane fredda: in leggero calo la chiusura giornaliera, in leggero recupero le trattative after-hour. Wall Street, insomma, vede per ora il nuovo sistema operativo come una reazione conservativa, le cui potenzialità nella monetizzazione vanno ad ora ancora tutte verificate.