Le stranezze del processo di approvazione delle applicazioni su App Store continuano a generare polemiche. A cadere questa volta nella censura targata Cupertino è il fumettista satirico Mark Fiore, largamente apprezzato sul San Francisco Chronicle e, cosa più importante, vincitore di un Premio Pulitzer.
L’app oggetto di questa controversia comprendeva, banalmente, una raccolta delle migliori strisce di Fiore, per la consultazione tramite iPhone. A quanto pare, Apple non ha gradito i contenuti di queste vignette, considerandoli potenzialmente offensivi per l’opinione pubblica.
Risulta lecito chiedersi, di conseguenza, quale sia la discriminante per ottenere i favori di Cupertino. Sembra evidente che, data la vincita del prestigioso Pulitzer, l’artista sia stato riconosciuto dalla comunità giornalistica internazionale non di certo per contenuti oltraggiosi o dannosi per l’opinione pubblica. Si tratta di una censura morale di App Store che, indirettamente, la dice lunga sulle modalità di azione di Apple.
Gli utenti più attenti, tuttavia, ormai sono abituati a questi exploit di Cupertino. Tempo fa, come ricorda Wired, Apple ha bannato un eBook reader dopo aver scoperto come gli utenti lo usassero per sfogliare una versione gratuita del kamasutra. In questo caso, un developer è stato colpito dalla ghigliottina virtuale di App Store a causa del comportamento scorretto tenuto dagli utenti.