Cosa Telecom Italia intenda fare per la banda larga in Italia è qualcosa che rimane ad oggi nel limbo, in sospeso tra trattative con la concorrenza, valutazioni di merito sulla gestione della rete (per la quale qualcuno chiede lo scorporo) e possibilità di interventi statali a sostegno degli investimenti. Ma una frase spicca nell’ultima comunicazione trimestrale del gruppo, una speranza relegata alle ultime tre righe di un comunicato lungo 47 pagine (pdf).
Parole dirette, una promessa indicata nel capitolo riservato agli “Orientamenti strategici e obiettivi per il triennio 2010-2012”: «Previsti investimenti per circa 12 miliardi di euro nei tre anni, di cui circa 9 miliardi di euro in Italia per lo sviluppo competitivo della fibra, il forte impulso all’innovazione e il miglioramento delle performance della rete radio». Si parla di fibra ottica, quindi si parla di banda larga. Si parla di 9 miliardi destinati allo sviluppo della rete italiana, una cifra che si aggira sulle stime composte anzitempo dalle valutazioni di Francesco Caio per la creazione di una NGN su scala nazionale.
Il comunicato non offre informazioni aggiuntive. Dichiarazioni di Bernabè raccolte dall’ANSA portano a 7 i miliardi previsti nel triennio per gli investimenti in infrastrutture di rete ed Information Technology, dei quali 2,65 sul segmento dell’accesso di rete fissa tra rame e fibra (il che riduce di molto la portata delle frasi contenute nel documento trimestrale). «Il piano prevede, inoltre, un miglioramento della qualità dei servizi offerti e, in particolare, una riduzione del tasso di “guastabilita” per la fonia e per il broadband».
Torna inoltre sull’argomento poche ore più tardi Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il quale legge in queste cifre «alcuni interventi basilari», «alcuni tratti in fibra ottica», il tutto in «un piano base molto interessante». Corrado Passera di Intesa SanPaolo plaude immediatamente all’ipotesi: «Siamo molto favorevoli a tutti gli investimenti che Telecom dovesse fare per rendere la rete e il sistema Italia più efficienti possibile».