Per il ragazzo che durante le ultime elezioni presidenziali ha avuto accesso alla posta elettronica di Sarah Palin è in arrivo una condanna esemplare. La colpevolezza è già stata sancita ed ora si attende il pronunciamento completo della sentenza. E non sarà probabilmente una pena lieve, anche se una serie di attenuanti potrebbe salvare il futuro di quello che rimane un ragazzo la cui azione è stata moltiplicata dal megafono della politica e della sicurezza nazionale.
Il suo nome è David Kernell, 22enne, figlio di un rappresentante del Tennessee tra le fila dei Democratici. Kernell è stato ritenuto colpevole per aver tentato, con successo, di accedere alla casella di posta elettronica di Sarah Palin, spalla destra di McCain nella recente corsa alla Casa Bianca. Compito, peraltro, non complesso: alla domanda di sicurezza “dove hai incontrato tuo marito?” Kernell ha indicato “Wasilla High” ed ha avuto così pieno potere sulla casella di posta Yahoo che la Palin utilizzava per comunicare con la propria famiglia. Una volta portati online alcuni screenshot (in seguito redistribuiti da 4chan e Wikileaks), il caso è diventato di portata nazionale, i parenti della Palin hanno registrato problemi ricevendo posta da sconosciuti e sono scattate immediatamente le indagini dell’FBI. Sentitosi accerchiato, Kernell (studente universitario) ha cancellato le prove del proprio operato senza tuttavia poter rifuggire il riconoscimento della propria colpa.
Il giudice ha ora parzialmente chiuso la vicenda: Kernell è colpevole per essersi introdotto nella casella di posta della Palin ed inoltre per aver cancellato le prove del reato successivamente all’inizio delle indagini dell’FBI. Per il primo capo di imputazione il rischio è di 100 mila dollari ed 1 anno di detenzione; per il secondo capo di imputazione il rischio è di 250 mila dollari di sanzione pecuniaria e fino a 20 anni di detenzione.
La giuria dovrà ora soppesare le tesi della difesa (la quale punta sul fatto che il tutto si ridurrebbe ad uno scherzo di un ragazzo, privo di finalità sovversive o politiche) e quelle dell’accusa (la stessa Palin ha portato sulla propria pagina Facebook la propria particolare felicitazione in attesa del pronunciamento della sentenza) per stabilire fino che livello di gravità sia stata spinta la situazione.
Il giudice non ha disposto una data per la conclusione definitiva della vertenza. Il legale della difesa ha però ringraziato la Corte per il tempo dedicato alla vicenda: una mano tesa che sembra configurare un possibile approccio morbido alla vicenda, evitando così di sovraccaricare sulle spalle di un ragazzo il peso una colpa già ampiamente riconosciuta.