Internet Explorer è caduto sotto la soglia simbolica del 60% di penetrazione sul mercato. Si sta parlando del browser dominante, quello che soltanto due anni or sono viveva sulla soglia dell’80%, quello che la Commissione Europea ha voluto isolare con l’imposizione del Choice Screen, quello che Mozilla è riuscita a mettere in discussione portando sul mercato Firefox e proponendo la prima alternativa valida dopo la caduta di Netscape.
Secondo i rilievi Net Applications, Internet Explorer è oggi usato dal 59.95% degli utenti (era il 60.65% soltanto un mese prima). In seconda piazza si posiziona Mozilla Firefox al 24.59%, Chrome al 6.73%, Safari al 4.72% e quindi Opera al 2.3%. Dall’inizio dell’anno ad oggi Explorer ha perso qualcosa come il 2% di share, percentuale redistribuita tra Firefox, Chrome e Safari con il browser di Google ad avvantaggiarsi più di ogni altro della situazione: +1.5% in appena 4 mesi. Firefox, per contro, sembra aver esaurito la spinta che ha portato Mozilla alla conquista della seconda piazza: l’avvento di Chrome ha spinto altrove l’attenzione impedendo a Firefox di continuare l’ascesa impetuosa che ha di fatto riavviato una guerra dei browser che sembrava ormai nel dimenticatoio.
Il browser più utilizzato in assoluto è ora Internet Explorer 8.0, presente nel 24.66% dei casi (più un ulteriore 3% in “compatibility mode”) ed in forte aumento relativo mese per mese. Cade, fortunatamente, Internet Explorer 6.0, oggetto continuo delle critiche degli esperti di sicurezza a causa della sua massiccia presenza nonostante i gravi problemi ormai incontrati da quello che è sotto ogni profilo uno strumento vetusto ed inadeguato alla realtà odierna. IE6 rimane comunque il secondo browser più utilizzato con il 17.58% di penetrazione contro il 15.33% di Firefox 3.6. Internet Explorer 7 raccoglie il 12.5%, Firefox 3.5 il 5.81% e Chrome 4.1 il 5.34%.
Per limitare i danni e confermare il proprio browser prima di vederne definitivamente tramontate le sorti, Microsoft sembra intenzionata a cambiar strategia ed a raccogliere il guanto della sfida di velocità e standard lanciato dalla concorrenza. Il prossimo IE9 vivrà pertanto su di un compromesso nuovo, in linea con le tendenze dettate dalle proposte rivali ed in sostanziale rottura con il passato.
Occorre ricordare come sui dati odierni relativi al mercato dei browser gravi già la presenza del Choice Screen, il cui rilascio è iniziato ad inizio Marzo (quando IE era al 61.58%). Impossibile, però, pesare l’incidenza della finestra di ballottaggio sui destini dei vari browser poichè ad oggi non è chiaro quanti utenti abbiano già avuto accesso alla scelta obbligata voluta dall’UE e quale sia stata, in tal caso, la scelta effettuata.