Dopo le accuse volte al servizio Street View di Google, accusato di aver raccolto e conservato dati captati da reti wireless incontrate in 3 anni di “registrazioni” arriva una conferma da Mountain View. La stessa Google ha infatti ammesso di aver collezionato SSID e Mac address dei router wireless, intercettando in alcuni casi anche frammenti di comunicazioni tra un utente ed e il router.
Il primo a muovere questa accusa, rivelatasi fondata, è stato il Commissario Federale per la Protezione dei Dati Peter Schaar della Germania che in tema di privacy è molto attenta. Durante le mappature, Street View avrebbe fatto irruzione nelle reti non protette da password, trattando i dati captati come fossero pubblici. Si tratta certamente di un grave danno per l’immagine dell’azienda ma un incentivo in più ad accelerare i tempi per una nuova legislazione che copra le attuali lacune.
Come ha spiegato la violazione Google? Stando a un post pubblicato sul blog ufficiale, si tratterebbe di un errore, almeno per quanto riguarda l’intercettazione di frammenti di dati inviati e ricevuti tra router WiFi e client. Le macchine di Google Street View avrebbero utilizzato un software in grado di catturare frammenti di dati, dunque non sarebbe stato possibile per Google accedere ad alcun dato personale.
Nonostante questo, Google ha assicurato che porrà rimedio a questa “violazione della privacy” immediatamente. L’enumerazione di reti wireless attraverso le macchine di Street View verrà interrotta e i dati collezionati fin’ora saranno analizzati da una società esterna a Google per garantire che non siano state attuate delle violazioni della privacy degli utenti.