Auspicato, desiderato, caldeggiato, invocato ed alla fine ottenuto: dalla Federal trade Commission è arrivato il cruciale benestare all’operazione di acquisizione di Google nei confronti di AdMob, decisione di enorme importanza per tutto quel che succederà ora nell’emergente mercato dell’advertising mobile.
La FTC aveva inizialmente bloccato in via provvisoria l’affare promettendo approfondimenti specifici per capire in che misura l’unione tra il leader dell’advertising online ed il leader dell’advertising mobile avrebbero potuto creare un cartello con eccessiva concentrazione di potere. A salvare Google dal divieto all’acquisizione è stata la possibile posizione dominante Apple: la FTC, vedendo nel gruppo di Cupertino un potenziale esplosivo per i mesi a venire, ha voluto dare a Google la possibilità di creare un polo alternativo in grado di movimentare il mercato. Così facendo Google agisce guadagnandosi il placet all’operazione e divenendo automaticamente uno dei principali nomi anche per l’advertising in mobilità.
Nel proprio documento ufficiale la FTC cita espressamente la possibile opposizione ad Apple come motivo primo per cui l’operazione AdMob è stata autorizzata. Ma la FTC esprime altresì un severo monito al settore: «sebbene si sia deciso di non intraprendere alcuna azione ad oggi, la Commissione continuerà a monitorare il mercato mobile per assicurare un ambiente competitivo e per proteggere gli interessi dei consumatori». La FTC si è espressa all’unanimità sul caso regalando così una vittoria schiacciante a Google da cui giunge ora la promessa: l’acquisizione AdMob verrà formalizzata nel giro di poche settimane e quindi si inizierà a forgiare l’offerta congiunta per imporre la propria legge sulla concorrenza.
Grazie alla firma della FTC Google controlla ora il 21% dell’advertising mobile negli Stati Uniti, seguito in seconda piazza dal 12% della Millennial Media. Yahoo è al 10%, microsoft all’8% e la Quattro Wireless (recentemente acquisita da Apple dopo lo scontro fratricida su AdMob) al 7%. Con 750 milioni di investimento, insomma, Google si è ritagliata una posizione di leadership scalzando peraltro Apple dalle velleità di controllo incondizionato sul comparto.