Dopo le discussioni sulle impostazioni privacy di Facebook, si arriva ai fatti. Ieri è stato indetto il Quit Facebook Day, il giorno in cui abbandonare Facebook. Hanno partecipato più di 32.000 persone.
Sul gruppo Facebook dedicato all’evento si dice che le nuove impostazioni per la privacy sono più lunghe della Costituzione e contano più di 170 opzioni. Sul sito officiale, dove campeggia il banner “We’re quitting Facebook” si spiega che la gestione della privacy dovrebbe essere più semplice e comprensibile dall’utente medio.
Esistono già elenchi di motivi per cui bisognerebbe lasciare Facebook e il sito dell’evento ne riporta i link e invita gli utenti a farsi un’opinione. Si persuade inoltre il lettore che smettere di usare Facebook è come smettere di fumare.
La manifestazione si è rivelata un flop a detta delle agenzie di stampa. I partecipanti sono stati in totale 32.432 nell’arco delle 24 ore, contro i 500 milioni di iscritti al social network. Inoltre, secondo un sondaggio della Vision Critical, solo l’11% degli intervistati negli USA era a conoscenza dell’evento.
Gli organizzatori, Matthew Milan e Joseph Dee sono entrambi canadesi di Toronto. Propongono di usare, al posto di Facebook, una combinazione di altre piattaforme come Twitter e Flickr. Il contatore dei profili cancellati continua a girare anche dopo la mezzanotte: vedremo come andrà a finire.