Entro fine anno potrebbe vedere la luce un servizio che da tempo aleggia nell’alveo del possibile attorno a Google, ma che fino ad ora era rimasto in una sorta di limbo in attesa di capire come si sarebbe evoluto il mercato. “Newspass” sarà invece la concretizzazione di ciò che Murdoch chiede da tempo, con Google pronto a cavalcarne l’onda al fine ultimo di posizionarsi, ancora una volta, da tramite unico nella transazione.
Da tempo Google News ha iniziato a distinguere le notizie “free” da quelle disponibili dietro paywall. La novità che trapela ora è l’affiancamento di Google Checkout a questo sistema, permettendo così un unico login ed una unica autorizzazione per devolvere a chi produce i contenuti quanto richiesto. Google ottiene così due piccioni con una fava: rimane posizionato al centro del sistema che mette gli utenti in contatto con gli editori, confermando così Google News come imprescindibile motore di ricerca, e si mette altresì al centro delle transazioni economiche tra le parti. Il vantaggio di Google è quindi tanto a livello di brand, quanto a livello economico ove Google Checkout è probabilmente il metodo unico di profitto in questo tipo di mercato.
Lo scoop è stato pubblicato da Repubblica e parte dall’Italia probabilmente non a caso. L’Italia, infatti, è il paese che per primo e con maggior forza si è scagliato contro Google News: una denuncia della FIEG prima, una bislacca proposta di De Benedetti poi, hanno messo pressione su Google chiedendo ad alta voce che all’editoria potesse essere riconosciuto un premio maggiore per quanto portato sul motore di ricerca grazie ai propri contenuti. In Italia più che in altri posti, il vento di Murdoch sembra soffiare forte: da poche ore il Sole 24 Ore sembra aver abbozzato un proprio paywall sperimentale per limitare l’accesso alle proprie pagine ed in generale il comparto sta cercando vie nuove di espressione dopo che l’advertising sembra aver dimostrato i propri limiti nel reggere il pesante fardello delle redazioni e dei meccanismi dell’editoria tradizionale.
Secondo La Repubblica, Google ha progettato un sistema di single sign-on in stile “Facebook Connect”, qualcosa che permetta all’utente di autenticarsi tramite Google Account su qualsivoglia strumento (pc, tablet, smartphone) per poter accedere ai contenuti selezionati con procedure semplificate. Il piano prevede ogni tipo di remunerazione per gli editori (ai quali rimarrà gran parte della somma): dall’abbonamento mensile al pagamento per i singoli contenuti, il tutto applicabile tanto alle fotografie quanto agli articoli o a tracce audio. Quel che viene a formarsi, insomma, è un marketplace per contenuti sul quale Google impone la propria piattaforma come guardiano all’accesso per controllare autorizzazioni, pagamenti e sicurezza.
Il progetto è del tutto privo di dettagli e la stessa Google non avrebbe al momento confermato alcunché. La Repubblica sembra però saper parlare dell’argomento a ragion veduta: «Newspass, questo il nome della piattaforma, è già in fase di test, e Google sta contattando le imprese editoriali per vagliare la loro disponibilità a partecipare alla sperimentazione». Newspass, insomma, sembra aver mosso i primi passi e potrebbe averli mossi proprio in Italia. Repubblica e Sole 24 Ore potrebbero essere due tra i nomi convocati al test, in attesa che le nubi si diradino ed il progetto venga proposto al pubblico per tentare un passo che, con tutta evidenza, vorrà presentarsi come l’inizio di una nuova, ennesima, rivoluzione.