La Facebook-mania esiste e ha colpito almeno 120 persone negli ultimi 8 mesi, a detta del team dell’Internet Addiction Disorder del Policlinico Gemelli a Roma. A chiedere aiuto sono state circa 20-30 persone al mese, soprattutto uomini.
L’ambulatorio, nato il 2 novembre 2009 per aiutare chi si sente intrappolato dalla rete, si trova all’interno del Policlinico Gemelli di Roma. Sul sito sito ufficiale, sono descritti i 7 sintomi della dipendenza da Internet rilevati dallo psichiatra americano Ivan Goildberg:
- Il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore “in rete” per ottenere soddisfazione;
- La marcata riduzione di interesse per altre attività che non siano Internet;
- Lo sviluppo, dopo diminuzione o sospensione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria, ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade online;
- La necessità di accedere alla rete con più frequenza o per più tempo rispetto all’inizio;
- L’impossibilità di interrompere o di tenere sotto controllo l’uso di Internet;
- Il dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete;
- Il perdurare dell’uso di Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici recati dalla rete stessa.
La dipendenza da Internet si manifesta spesso come una più specifica dipendenza da Facebook e Twitter, ma anche da blog, chat, giochi di ruolo online, fino ad arrivare al sesso virtuale. Secondo Federico Tonioni, coordinatore dell’ambulatorio, a sviluppare la dipendenza sono soprattutto gli under 40 e tra di loro ci sono pochissime donne.
I pazienti che hanno richiesto l’aiuto del nuovo ambulatorio sono principalmente di due tipi: uomini tra i 25 e i 40 anni, che ricordano la loro vita prima di Internet, e gli adolescenti “nativi digitali“, che hanno sempre avuto accesso alla rete.
Colpisce la quasi assenza di richieste da parte delle donne. Secondo il coordinatore Federico Tonioni:
In questi mesi a latitare sono state le donne. Abbiamo ricevuto pochissimi contatti “in rosa” e questo anche se sappiamo che usano il PC, navigano e non disdegnano social network, blog e chat. Il fatto è che se anche hanno un problema, non chiedono aiuto.
La dipendenza da Internet, a detta di Tonioni, è una dissociazione dalla realtà prolungata che deriva dalla sensazione che tutti proviamo quando navighiamo in Internet. Dopo un po’ è come se sognassimo a occhi aperti. I genitori non dovrebbero preoccuparsi della salute dei figli, a meno che non trascorrano più ore su Internet che nel mondo reale.