Nei giorni passati Webnews ha affrontato il tema Easy Download nel solco della denuncia che l’associazione ADUC ha portato avanti presso l’antitrust nei confronti del gruppo ed in difesa degli utenti. In pochi giorni sono state molte le richieste di assistenza giunte in redazione e per questo motivo ci siamo attivati per consegnare tutto quanto disponibile per potersi difendere dalle lettere di minaccia provenienti dall’azienda e destinate agli utenti caduti nella trappola.
Secondo quanto indicato nella denuncia dell’ADUC all’Antitrust, numerosi utenti si son visti recapitare una richiesta di pagamento da 96 euro dovuta al fatto che, in seguito ad un download effettuato in precedenza, si è esplicitamente accettato un contratto che impone un abbonamento annuale al servizio. Trattasi nella fattispecie del servizio Easy Download, i cui termini del contratto risultano però ignoti alla totalità degli utenti oggi in difficoltà. Le indagini della associazione hanno permesso di appurare le modalità con cui il tutto è stato posto in essere. Gli utenti, infatti, si son trovati sulle pagine interne del sito Easy Download passando per siti civetta o attraverso alcune pubblicità posizionate su Google in seguito a regolare acquisto tramite AdWords. L’utente che cerca il software “xyz” si trova quindi catapultato sulla pagina “xyz” del portale, dal quale può scaricare il software a titolo gratuito previa registrazione.
Qui scatta l’inganno. Sebbene i termini del pagamento siano espliciti in homepage, l’utente non si trova mai a navigare sulla pagina stessa poichè portato sul sito nella maggior parte dei casi direttamente in una pagina interna. La disattenzione consueta che prestano gli utenti nell’accettazione della policy indicata sul contratto completa il quadro ed offre alla Easy Download l’opportunità di inviare via mail una missiva richiedente il pagamento della cifra. I solleciti successivi portano gli utenti allo sconforto e, in qualche caso, all’indebito pagamento (va ricordato come gran parte dei software presenti sul portale siano in realtà disponibili online a titolo completamente gratuito: da VLC ad OpenOffice e via dicendo).
Ci siamo pertanto rivolti all’ADUC ed all’Antitrust per ottenere le prime risposte sul caso ed offrire così agli utenti tutte le indicazioni utili per portare avanti la propria difesa nei confronti delle minacce in arrivo dalla Easy Download.
Easy Download: come difendersi
Esiste una stima relativa al numero degli utenti vittima del sistema Easy Download?
ADUC: «no, non abbiamo una stima degli utenti che si sono registrati senza volerlo ad Easydownload. Abbiamo le segnalazioni dei nostri utenti, che puo’ verificare con il motore di ricerca interno al sito». La verifica consegna 57 segnalazioni, la maggior parte delle quali inviata negli ultimi 2 mesi. A tutto ciò si aggiungono le varie segnalazioni già raccolte da Webnews e ad una ulteriore massa silente, tutto ciò in un quadro parziale ed approssimativo che può essere facilmente proiettato su varie centinaia di utenti italiani.
Dal punto di vista legale, è possibile parlare propriamente di “truffa”?
ADUC: «la vicenda Easydownload si compone di due elementi, l’artificiosità e poca intellegibilità e trasparenza del modo cui si arriva al sito (secondo le modalità che abbiamo indicato nella segnalazione all’Antitrust) e dall’altro la “leggerezza” degli utenti che si registrano senza tenere gli occhi sgranati e senza leggere ogni singola parola contenuta nella pagina web. Ciò detto, consigliamo di fare un esposto alla Procura della Repubblica, saranno poi i magistrati a valutare se sussista o meno il reato».
Cosa deve fare un utente che, dopo aver scaricato software da Easy Download, si vede recapitata la richiesta di pagamento? A chi può rivolgersi la vittima per ricevere adeguata assistenza legale?
L’ADUC ci segnala nella fattispecie una apposita pagina con tutto quando necessario per tutelare la propria posizione. In particolare, spiega l’associazione, «Sia chi non vi è cascato, sia chi invece ho proceduto all’accettazione dei contratti, deve procedere alla denuncia all’Antitrust per condotta commerciale scorretta (numero verde 800166661). L’eventuale pronuncia dell’Antitrust non ha un immediato riflesso sui casi specifici, ma potrebbe rivelarsi utile se si dovesse poi andare in causa. È opportuno decidere il da fare caso per caso. Avendo accettato un contratto in cui era possibile accorgersi dell’onerosità dello stesso, non rende la situazione semplice, il contratto potrebbe essere valido. Comunque, moduli e siti Internet sono strumentalmente impostati per indurre in errore, viziando così il consenso. Si potrebbe quindi chiedere l’annullamento per dolo contrattuale, vista l’inadempienza della controparte per violazione delle norme sulla buonafede contrattuale».
Nell’immediato l’utente può reagire in due modi alle missive Easy Download:
- «ignorare le richieste (anche in considerazione del fatto che, per quanto riguarda easy-download, chiunque potrebbe aver inserito dati fasulli)»;
- «ufficializzare il “dissenso” con una raccomandata a/r di diffida, in cui si ripropongono le argomentazioni sopraesposte»
L’ADUC consiglia comunque in generale di evitare di procedere almeno fintanto che non sia la controparte ad agire. Per i consumatori «il foro competente è sempre quello del proprio domicilio, quindi si potrebbe procedere davanti al giudice di pace». In generale, però, la pressione Easy Download sembra più che altro rivolta ad esigere qualcosa di inesigibile, il che consiglia cautelativamente di ignorare le richieste e di sopportarne la ricezione in attesa di una condanna dell’Antitrust che possa scoraggiare definitivamente l’azienda dal proseguire nelle proprie attività.
Cosa si aspetta dall’Antitrust?
ADUC: «Ci aspettiamo ovviamente che proceda con un’istruttoria e seguente condanna&raqu;.
Abbiamo, quindi, sentito l’antitrust per appurare lo stato dei fatti. L’Authority non può ovviamente fornire informazioni in questa fase, ma può invece indicare procedure e tempi del percorso di approfondimento: «Una volta ricevuta la denuncia gli uffici dell’Autorità valutano se gli sono gli estremi di un esame alla luce delle competenze antitrust sulle pratiche commerciali scorrette. Se ci sono gli estermi per avviare un procedimento lo comunicano alla parte interessata e ai denuncianti. L’Autorità può anche disporre ispezioni presso l’azienda stessa. I procedimenti durano mediamente 150 giorni, salvo proproghe se richieste dalle parti o utili agli accertamenti. Il procedimento viene svolto rispettando il diritto al contraddittorio dell’azienda sotto inchiesta. Per pratica commerciale scorretta il Codice del Consumo prevede sanzioni da un minimo di 5000 euro a un massimo di 500mila euro».