Facebook, tramite le parole del suo fondatore Mark Zuckerberg, non si pone limiti: considerata l’attuale velocità di crescita, e vicini al traguardo di 500 milioni di iscritti, nulla vieta al celebre social network di spostare più in là il limite e puntare deciso al miliardo di utenti. Tramite le parole del Guardian, è chiaro il fatto che non ci sono certezze che questo traguardo venga raggiunto quest’anno, ma non è cosa importante: Facebook conquisterà il miliardo di utenti, prima o poi.
Il motivo è semplice: Facebook ha raggiunto un’ampia diffusione in America e in Europa, ma ci sono ancora aree geografiche non completamente esplorate. Ovviamente si parla del mercato cinese, russo e giapponese, dove Facebook non è ancora il social network più diffuso. In Russia Facebook ha solo 1 milione di utenti, ma le iscrizioni raddoppiano ogni sei mesi, e lo stesso si può dire di Giappone e Corea. E il motivo è semplice: ogni volta che un utente si iscrive genera una specie di reazione a catena “esplosiva” per cui tutti gli amici si iscrivono.
Il successo di portata mondiale e le difficoltà di conciliare questa diffusione con i problemi di gestione della privacy, impongono a Zuckerberg una riflessione quotidiana di cosa è diventato. Probabilmente è anche per discutere di questi sviluppi che Zuckerberg ha incontrato il segretario della cultura britannico Jeremy Hunt, cui seguirà un incontro con il primo ministro David Cameron. Il CEO Facebook ha parlato in occasione del Cannes Lions advertising festival: oltre ad essere una ghiotta occasione per ricostruirsi una immagine dopo la debacle pubblica in occasione della recente AllThingsD conference, l’evento è stato sfruttato per il punto sullo stato dei fatti e per spiegare quali possano essere gli ulteriori margini di manovra per un gruppo di così grande successo.
Facebook, in pratica, è un calderone acceso sulla sperimentazione: nuove idee sul futuro e nuovi modelli economici, soprattutto quelli che riguardano la gestione delle pubblicità. E non è un caso che Zuckerberg abbia recentemente parlato di Twitter, ammettendo la preoccupazione per la pressante ed incessante crescita del popolare servizio di microblogging. In passato molto vicino all’acquisizione del social network rivale, Facebook ne ha “copiate” anche alcune caratteristiche. Twitter continua a crescere con un tasso medio attuale del 7.6%, ma Zuckerberg non evita di fare un confronto tra i due social network secondo il quale, mentre il «bello e semplice» Twitter permette di nascondersi dietro un nickname, Facebook è più concentrato sull’espressione del sè. Ed in questo si esprime la più grande differenza tra le parti ed il gap tra le due realtà.