Sony ha lanciato l’allarme: oltre mezzo milione di dispositivi fuoriusciti dall’azienda giapponese sono a rischio surriscaldamento, il che comporta possibili rischi tanto per il device quanto per gli utenti utilizzanti i modelli indicati. Un semplice aggiornamento potrebbe però risolvere la situazione, evitando che le componenti possano superare le temperature massime di allarme con tutto quel che potrebbe conseguirne.
Sony ha fatto sapere che sarebbero ormai 39 i casi accertati di surriscaldamento ed in ognuno di questi casi era stato coinvolto un laptop Vaio F o Vaio C: sono questi, quindi, i dispositivi per i quali è stato lanciato l’allarme e per i quali è richiesta specifica attenzione da parte dei clienti. In alcuni casi il laptop si sarebbe addirittura deformato in conseguenza delle temperature raggiunte e la causa sarebbe tutta in un difetto di programmazione del BIOS nelle funzioni gestionali relative alla dissipazione del calore.
Il difetto coinvolge 535 mila laptop in tutto: Sony ha chiesto a 646 mila utenti di aggiornare il BIOS, comprendendo così nel gruppo anche alcuni laptop che, sebbene al di fuori delle segnalazioni di danni accertati, vengono comunque identificati in una zona di rischio. Gli utenti possono aggiornare il sistema di proprio pugno oppure possono chiedere all’assistenza Sony di intervenire ritirando il prodotto e correggendo il problema.
Sony non avrebbe scritto direttamente il BIOS e la responsabilità dell’azienda sarebbe però relativo al fallace test che anticipa tutte le distribuzioni sul mercato. I laptop Vaio F e Vaio C commercializzati a livello internazionale e coinvolti dal problema sono quelli indicati con le sigle VPCCW25FG/B, VPCCW25FG/P e VPCCW25FG/W.
Per Sony trattasi del secondo caso simile sulla produzione Vaio nel giro di due anni. Già a fine 2008, infatti i Vaio TZ erano stati richiamati dal produttore a causa del «posizionamento irregolare di alcuni cavi vicino ai cardini del computer e/o disallineamento di una vita del cardine che può causare un corto circuito o un surriscaldamento». In quel caso Sony indicava in poche decine di migliaia il numero dei prodotti difettosi, mentre Bloomberg indicò una cifra vicina al mezzo milione di unità.