«Non escludo l’ipotesi che anche l’Italia possa dare via libera alle farmacie online». Poche parole, ma di enorme portata. Ferruccio Fazio, infatti, nel giungere a Bruxelles per il Consiglio dei ministri della salute europei, ha spiegato di avere in mente un nuovo progetto in grado di coinvolgere la Rete per la distribuzione dei medicinali sul territorio.
Dall’Europa sono giunte pressioni in merito da tempo, ma l’Italia si era finora arroccata su posizioni oltranziste che non avevano mai posto l’ipotesi in discussione. «La nostra era una posizione di chiusura, ora stiamo valutando una posizione più moderna, di apertura alla vendita online per quei farmaci che non sono prescrivibili». Fazio introduce così in Italia un percorso che l’intera Unione Europea sta compiendo affrontando le battaglie anti-contraffazione e le tutto quanto concernente la regolamentazione di un mercato destinato in questa nuova dimensione a cambiare sotto molti punti di vista.
Ma le parole di Fazio non sono state ben accolte da Federfarma, ovviamente intaccata negli interessi dei suoi affiliati e costretta ora sulla difensiva. Annarosa Racca, presidente di Federfarma, difende quindi le Farmacie ed il loro ruolo grazie alla capillare presenza sul territorio: «La farmacia italiana del territorio ha sempre garantito la massima sicurezza. Nei Paesi del Nord Europa ci sono le farmacie online perché gli esercizi sono meno diffusi, più distanti. I nostri sono, invece, molto diffusi. E anche sugli orari è aumentata la disponibilità». Quel che Federfarma intende porre sul tavolo della trattativa è il ruolo garante delle Farmacie, la loro presenza non solo in qualità di ente di distribuzione, ma anche come riferimento per le consulenze. Federfarma è quindi aperta alla trattativa «se si tratterà, per esempio, di aprire alla vendita online da parte delle 17 mila farmacie del territorio, quindi con una garanzia alle spalle. Ma se si tratterà di siti che possono in qualche modo sfuggire al controllo, è un altro conto».
Le parole di Federfarma sono chiaramente oppositive nei confronti della proposta di Fazio. Il ministro, da parte sua, sembra conscio della scomodità della proposta per il sistema tradizionale di distribuzione dei medicinali. Tra le parti, quindi, al momento vi sono state soltanto parole veicolate tramite i media: nessun incontro diretto, nessuna valutazione incrociata, nessuna trattativa è ancora iniziata. «Non ne ho idea, non li ho sentiti»: ma se la Rete italiana vorrà iniziare a distribuire medicinali, Federfarma e il ministro Fazio dovranno giungere ad una scelta. Il compromesso, per contro, appare improbabile poiché costringere l’utente al ritiro presso la Farmacia significa in buona parte annichilire la portata della riforma.