La sempre più capillare diffusione dei servizi social network, e il conseguente aumento degli account attivi, non sono seguiti da un altrettanto repentina crescita dei profitti derivanti dalla loro attività. È stato in passato un problema per Facebook, così come lo è ancora per Twitter. Per scongiurare il rischio di dover adottare contromisure decisamente impopolari, come l’ipotizzata introduzione degli account a pagamento, la piattaforma da 140 caratteri sembra puntare, tra le altre cose, sullo shopping online.
Twitter non si occuperà direttamente della vendita di prodotti o servizi, bensì fornirà alle aziende uno strumento per far conoscere al popolo della Rete le proprie offerte e promozioni. Tutto questo attraverso un profilo ufficiale, chiamato @earlybird, aperto nei giorni scorsi e che in questo momento conta già oltre 16.000 utenti.
I follower di Earlybird avranno così la possibilità di approfittare delle inserzioni prima della loro scadenza, scovandole direttamente all’interno del feed generato dalla propria pagina e distribuendole a loro volta, nel caso lo desiderassero, con un semplice retweet. Il sistema, se ben strutturato e attuato in modo non troppo invasivo per l’utente finale, potrebbe rivelarsi vincente, puntando su un bacino di potenziali acquirenti smisurato.
Ma da dove arrivano i guadagni, per Twitter? Semplice: le aziende potranno scegliere se versare direttamente una quota per ogni annuncio pubblicato sul profilo @earlybird, oppure se pagare ad ogni acquisto effettivamente portato a termine, con una formula che ricorda quella del pay-per-action adottata per l’advertising sul Web.
Il servizio dovrebbe prendere il via già nel prossimo periodo e con annunci che inizialmente riguarderanno più da vicino l’utenza americana. L’intento è comunque quello di estenderne poi, in breve tempo, il raggio d’azione anche al resto del pianeta, magari con l’introduzione di algoritmi capaci di mostrare annunci diversi in base alla posizione geografica dei loro destinatari, attraverso l’implementazione dei sempre più diffusi sistemi di geolocalizzazione.