Nell’attesa conferenza convocata da Apple per spiegare i problemi dell'”Antennagate” che ha coinvolto l’iPhone 4, l’azienda è partita con una ammissione: «non siamo perfetti». Al tempo stesso, però, Apple ha voluto dimostrare come nessun telefono lo sia e che i problemi di ricezione siano qualcosa di diffuso e verificabile. Steve Jobs, salito sul palcoscenico per prendere in mano la situazione, ha infatti anzitutto mostrato alcune immagini relative ai vari Samsung Omnia, HTD Droid e Blackberry Bold 9700 (rispettivamente Windows Mobile, Android e RIM) per evidenziare la caduta di ricezione a fronte di una impugnatura normale del device.
La strategia Apple è stata chiara fin dalle primissime parole di Steve Jobs: il problema c’è, ma è piccolo ed è comune. Il CEO di Cupertino ha seguito un canovaccio noto e collaudato, partendo dalle cifre ed arrivando alle conclusioni. 3 milioni di iPhone 4 venduti ed un tasso di telefoni riconsegnati ben inferiore a quello registrato nei primi giorni dell’iPhone 3GS: sulla base di questi numeri il problema è quindi immediatamente smorzato e presentato come irrisorio. Apple, però, non intende sottovalutare il problema: una volta connotata l’esatta dimensione, l’azienda spiega di voler comunque far sì che ogni singolo utente possa essere soddisfatto e per questo motivo offrirà una soluzione per ognuno.
Apple spiega che, rispetto alla precedente versione dell’iPhone, le chiamate cadute sono maggiori dell’1%. Il problema, secondo Steve Jobs, è nel fatto che gran parte degli iPhone 3GS è stato acquistato da utenti che già possedevano una cover e quindi l’uso è stato fin da subito in un contesto protetto nei confronti della ricezione. Solo il 20% degli utenti iPhone 4, invece, escono da un Apple Store avendo acquistato una custodia protettiva e per questo motivo i problemi di ricezione sono accentuati. Trattasi però, ricorda Jobs, di appena l’1% delle chiamate.
Per risolvere il problema Apple promette la possibilità di ordinare un case sul sito Apple e di averlo in consegna a titolo gratuito. Coloro i quali vorranno restituire il telefono, invece, potranno avvalersi della preannunciata formula di ritiro che promette pieno rimborso per quanti riconsegneranno il device in un Apple Store entro 30 giorni dall’acquisto (intatto e privo di qualsivoglia modifica software). Così facendo il problema è risolto o, quantomeno, riportato ai livelli di tutti gli altri telefoni sul mercato. Jobs spreca elogi per i propri utenti, esprime un “we love our user” e si mette quindi a disposizione per le domande dei presenti.
Prima di chiudere Jobs affida inoltre ai giornalisti in sala un annuncio che interessa anche l’Italia: l’iPhone 4 sarà presente in altri mercati a partire dal 30 Luglio, dunque anche nel nostro paese sarà possibile accedere al telefono Apple che per l’occasione sarà a disposizione in duplice versione: nero per il classico, bianco per la nuova uscita.
Tutto il resto è accuse e smentite. Le accuse sono contro Bloomberg e contro chi ha riferito di un qualche avvertimento relativo alla piena coscienza da parte dell’azienda dell’esistenza di un problema sull’antenna; Jobs inoltre respinge la richiesta di scuse agli investitori: il titolo non ha accusato il colpo e il problema è minimale, dunque non ha senso scusarsi e c’è piuttosto da festeggiare per i risultati dei bilanci di Cupertino.
Mentre Steve Jobs ancora sta parlando, il titolo Apple è stabile a Wall Street: è questa una buona notizia per gli investitori (i quali temevano l’esoso costo di un ritiro del telefono) ed il titolo si salva dunque in una giornata in cui il listino intero è in forte ribasso.