Negli stessi minuti in cui a Cupertino Steve Jobs stava finendo la propria conferenza stampa di difesa dell’iPhone 4, a Mountain View il responsabile Google Jack Menzel stava pubblicando un post sul blog ufficiale per annunciare l’avvenuta acquisizione di Metaweb. Perchè Google abbia scelto questa improbabile tempistica non è cosa chiara, ma il post ha comunque lasciato a futura memoria quanto concluso: Google porta in casa un nuovo piccolo gruppo, nuova tecnologia ed un nuovo team di ingegneri che andrà a rimpinguare le risorse umane a disposizione del motore di ricerca.
«Nel tempo abbiamo tentato di migliorare la ricerca approfondendo la nostra conoscenza delle query e delle pagine web. Il web non è solamente composto da parole – è informazione circa le cose del mondo reale, e capire le relazioni tra le entità del mondo reale può aiutare a disporre di rilevanti informazioni più rapidamente». Google spiega di aver già implementato soluzioni in grado di offrire agli utenti risposte immediate senza la necessità di giungere su siti esterni. Con Metaweb, però, si conta di andare un passo oltre, permettendo al motore di capire domande composte ed articolate per comporre risposte soddisfacenti sulla base di informazioni precedentemente indicizzate ed archiviate.
L’idea di Google è per molti versi in linea con quanto posto in essere da Wolfram Alpha: un database strutturato ed ampio di informazioni all’interno del quale comporre ricerche complesse per reperire informazioni altrimenti di difficile reperimento. Con Metaweb, infatti, Google fa proprio anche Freebase, il database aperto che funge da calderone all’interno delle quali le informazioni saranno cercate. Freebase contiene ad oggi oltre 12 milioni di “entità” quali cose, film, libri, celebrità, aziende ed altro ancora: Google promette di mantenere la natura aperta del database, così che la base delle informazioni possa crescere ulteriormente aumentando le potenzialità di risposta del proprio motore.
Google non ha diramato i dettagli economici relativi all’accordo, ma la cifra di partenza non può che essere superiore ai 57 milioni di dollari fin qui raccolti da Metaweb grazie agli investimenti enchmark Capital, Goldman Sachs Capital Partners, DAG Ventures, Millennium Technology Ventures ed Omidyar Network. Quel che appare chiaro, invece, è come Google abbia preferito fagocitare una possibile minaccia per far proprio tanto il database quanto le procedure di ricerca semantica proprie del motore acquisito. Google, insomma, continua ad investire nel proprio core business tentando di difenderne la leadership non soltanto con la forza del brand e della posizione di mercato acquisita, ma anche con la continua innovazione necessaria per tenere a distanza le ambiziose iniziative di Bing e Yahoo.