DRM sì, ma per tutti. Il progetto per la realizzazione di un sistema universale per la distribuzione di contenuti multimediali ha finalmente un volto. Ma soprattutto un nome: UltraViolet. Il Digital Entertainment Content Ecosystem, consorzio che riunisce sotto un unico marchio i principali nomi di settori quali quello cinematografico, elettronico e informatico, ha infatti reso noto che il progetto UltraViolet è pronto a diventare realtà.
Grazie ad UltraViolet sarà possibile acquistare un qualsiasi contenuto digitale coperto da copyright, e visualizzarlo su qualsivoglia dispositivo, dai piccoli smartphone, ad esempio, ad uno schermo televisivo, tramite un riproduttore DVD, BlueRay o collegando un normale PC alla TV. Insomma, UltraViolet promette maggiore libertà in termini di strumenti di visualizzazione e di portabilità dei contenuti multimediali, ma resta comunque un brevetto DRM: tale libertà sarà dunque sempre vincolata alle decisioni prese dal consorzio.
La comparsa del marchio UltraViolet sui primi dispositivi è attesa a breve – si parla del prossimo autunno – e da molti è considerato il futuro del mondo dei contenuti multimediali. Uno dei motti di UltraViolet è «Acquista l’esperienza, non il formato»: ciò sta proprio a rappresentare la possibilità di poter acquistare un qualsiasi contenuto digitale, ad esempio il proprio film preferito, e di riprodurlo quante volte si vuole, trasportandolo da un dispositivo all’altro senza alcun problema.
Un ruolo fondamentale sarà quello giocato dal proprio account, grazie al quale sarà possibile accedere ovunque a quella che può essere considerata una vera e propria libreria digitale online: qui saranno presenti tutti i titoli acquistati, anche nel caso in cui quest’ultimo sia in formato fisico come ad esempio un DVD, un BlueRay o un CD musicale. Come già detto, con UltraViolet si acquista il diritto di visione o di ascolto, non il contenuto in sé, che potrà essere riprodotto in varie forme.
Tutto ciò è reso possibile soprattutto dalla presenza all’interno del consorzio della quasi totalità delle più note major del settore: si va da Adobe a Cisco, da Comcast a DivX, da Dolby a HP, passando per i vari IBM, Microsoft, Intel, LG, Nokia, Panasonic, Philips, Sony, Warner Bros, Toshiba, e chi più ne ha più ne metta. Due nomi, però, mancano all’appello. E non si tratta di un caso. Il progetto UltraViolet non coinvolge infatti Apple e Disney: le due aziende sono da tempo coinvolte in una stretta collaborazione reciproca, che ha portato alla realizzazione di un formato proprietario idoneo ai prodotti realizzati a Cupertino, con Steve Jobs che occupa una posizione importante all’interno dell’organigramma della società cinematografica. UltraViolet, di conseguenza, non sarà compatibile con i device di Apple quali iPhone, iPod Touch o iPad.
Con la diffusione di UltraViolet, la DECE spera di dare una scossa importante al mondo dei contenuti digitali, favorendo gli utenti finali offrendo loro la possibilità di avere ovunque accesso a quanto acquistato in precedenza. Un altro scopo importante perseguito, però, è la diminuzione dei reati legati alla pirateria informatica proprio grazie al nuovo sistema DRM.