Quello che si sentirà oggi pomeriggio alle 18.30, ora italiana, all’evento organizzato da Google al Museo di arte moderna a San Francisco è ciò che abbiamo compreso da qualche mese: Google e Apple sono avversari su tutti i campi del business 2.0.
A quanto sembra, nelle prossime ore sarà ufficializzata l’alternativa di Google a iTunes.
BigG ha ormai intenzione di non lasciare sul tappeto nessun grande affare, che sia il download musicale, il social network, l’informazione a pagamento.
I comunicati parlano ufficialmente di “importante innovazioni relativa all’infrastruttura tecnologica alla base del motore di ricerca”, ma le indiscrezioni della blogosfera dicono che l’arrivo della piattaforma musicale di Google è imminente: sarà il regalo di Natale.
Google Music Store (così si potrebbe chiamare) dovrà concorrenza alla Apple, che controlla il 70% del mercato americano. E dovrà fare meglio di Amazon, che col 12% non è mai riuscito a impensierire Steve Jobs.
Alla base del progetto c’è Andy Rubin, vice presidente di Google e papà di Android, il sistema operativo mobile, prossimo alla versione 3.0.
Da qui la quasi certezza che il negozio online per il download sarà “cloud based” (cioè basato su servizi dispensati esclusivamente via Internet, perfetti per dispositivi funzionanti con sistemi operativi leggeri) e prevederà l’abbonamento per scaricare i brani digitali.
Difficile dire come andrà a finire e che effetto avrà la discesa in campo di Google. Di certo, con la piattaforma musicale comincia un percorso che dovrebbe portare nel 2011 a una perfetta coincidenza di interessi, ma su fronti opposti, tra Mountain View e Cupertino.
A Ping e iTunes si risponderà con il Music Store e GoogleMe; all’iPad si risponderà con un tablet siglato Google; contro la Apple TV ci sarà Google TV realizzata con Sony e Intel.
L’obiettivo, naturalmente, sono gli enormi profitti pubblicitari collegati a queste piattaforme. Globalmente, svariate centinaia di miliardi di dollari.