Vi ricordate dei famosi fondi per la banda larga del “Piano Romani” promessi dal Governo? L’ammontare del finanziamento era di ben 800 milioni di euro e doveva servire per risolvere parzialmente il problema del Digital Divide nel nostro Paese e di potenziare le strutture informatiche già presenti.
Chi ci ha seguito, sa che questi fondi hanno avuto una gestazione travagliata: prima presenti, poi congelati, poi spezzettati, sino alla scontata conclusione odierna quando si è appreso che gli 800 milioni di euro non ci sono più.
Non che ci si aspettasse diversamente, ma un lumicino di speranza rimaneva sempre accesso, soprattutto in un periodo in cui il settore IT italiano dovrebbe essere spronato a modernizzarsi per stare al passo con quello Europeo.
A dire le verità ci sarebbero ancora a disposizione circa 100 milioni di euro di cofinanziamenti Stato Regione, da dividersi tra le Regione che ne faranno richiesta, sempre che ne facciano richiesta. Questo per far capire che sarà onere delle Regioni pianificare un progetto di sviluppo della banda larga per il proprio territorio.
Dunque lo Stato “scarica” sulle Regioni il compito di lavorare allo sviluppo della banda larga, e questo credo non farà certamente piacere ai governi regionali.
Riassumiamo a questo punto le condizioni del settore IT italiano: le NGN sono in alto mare, soprattutto per questioni economiche e politiche e servirà un vero miracolo per uscire dallo stallo della situazione attuale. I fondi per lo sviluppo dell’attuale banda larga contro il Digital Divide non ci sono più e sarà quindi sempre più difficile risolvere i problemi di digitalizzazione del nostro territorio.
Una “bella situazione” non c’è dubbio, e il tutto mentre l’Unione Europea invia un documento sulle NGN in cui viene chiesta una maggiore apertura e la possibilità di coinvestire sullo stesso progetto.
Voi che ne pensate di questa situazione?