Una giovane studentessa di giornalismo è stata maleducatamente respinta da Steve Jobs, a seguito di un’innocente richiesta fatta via email. Protagonista dell’accaduto è Chelsea Kate Isaacs, 22enne iscritta alla Long Island University di New York, rea di aver chiesto spiegazioni sul mutismo dei PR di Cupertino.
La giovane è stata incaricata dai propri docenti di scrivere un articolo inerente all’uso di iPad in ambiente accademico e, per ottenere qualche informazione da Apple, ha ingenuamente contattato il reparto Media Relations dell’azienda. Dopo circa sei chiamate, terminate tutte in messaggi lasciati a vuoto sulla segreteria di Cupertino, la ragazza si è armata di coraggio e ha scritto un’email a Steve Jobs.
Nella missiva, Chelsea chiedeva semplicemente, e in modo educato, per quale motivo non riuscisse a mettersi in contatto con i PR della società. Come la gran parte degli utenti che quotidianamente scrivono all’iCEO, la giovane non si aspettava affatto una risposta. A differenza di queste previsioni, l’atteso reply di Steve Jobs è arrivato, perentorio come di consueto:
I nostri obiettivi non includono l’aiutarti a prendere un bel voto. Mi spiace.
Sorpresa da una simile risposta, Chelsea ha insistito. In un primo momento le è stato detto che, avendo più di 300 milioni di utenti, Apple non può rispondere singolarmente a ogni richiesta, a meno che non vi sia un problema da risolvere. Forse scocciata dal trattamento ricevuto, l’aspirante giornalista ha affilato le unghie e ha risposto a tono all’iCEO:
Hai assolutamente ragione ma 1. SONO uno di questi 300 milioni di utenti; 2. HO un problema: ho alcune domande a cui solo Apple Media Relations può rispondere.
La povera Chelsea, però, forse non era cosciente di parlare con il temibile Steve Jobs, colui che è visto con ammirazione, ma anche con terrore, dal mondo intero. Il leader di Apple, invece di lasciar perdere la questione, ha arrogantemente effettuato un nuovo reply:
Per favore, lasciaci in pace!
Forse lo stesso Steve ha sottostimato il potere di Chelsea che, pur essendo solo una studentessa, è anche una giornalista pronta a rendere la vicenda di dominio pubblico. Così è stato e, di conseguenza, la figuraccia per Apple e per il suo CEO è stata servita e cannibalizzata dalle testate di tutto il mondo. Cupertino, in effetti, potrebbe ricevere un serio danno di immagine da questa vicenda: per quale motivo i PR non hanno semplicemente risposto alla giovane specificando, magari in modo educato, la riservatezza di certe informazioni? Una leggerezza da parte di un’aspirante giornalista, guidata dall’innocenza di poter essere aiutata da Apple, non può di certo essere liquidata con la maleducazione.