Aaron Ferstman, a capo delle comunicazioni YouTube per l’area EMEA, non usa mezzi termini per festeggiare la vittoria ottenuta: «Una grande vittoria per Internet», ma soprattutto una grande vittoria per Google ottenuta contro un avversario importante e significativo. La vittoria è quella di YouTube su Telecinco, un riconoscimento destinato giocoforza a ripercuotere anche in Italia le proprie conseguenze.
Ferstman annuncia tramite il blog del gruppo che il tribunale di Madrid ha definitivamente respinto le accuse di violazione di copyright mosse dal produttore televisivo contro YouTube. «L’emittente televisiva spagnola Telecinco rivendicava la responsabilità di YouTube per i contenuti in violazione di copyright caricati dagli utenti sulla sua piattaforma» e per questo motivo, spiega Google, la vittoria di uno è la vittoria di tutti: un principio è stato affermato ed a partire da questo principio nasce un nuovo modo di vedere il diritto d’autore e le sue sfaccettature.
Il giudice ha respinto la richiesta di Telecinco, facendo notare che YouTube offre ai titolari dei diritti degli strumenti per rimuovere i contenuti in violazione del copyright. Questo significa che è responsabilità del soggetto titolare dei diritti – e non di YouTube – identificare e segnalare a YouTube la presenza sulla piattaforma di contenuti protetti. Questa sentenza conferma la normativa europea, secondo la quale i titolari dei diritti (e non i fornitori di servizi come YouTube) sono nella posizione migliore per sapere se la presenza di un contenuto specifico su una piattaforma di hosting sia legittima o meno, e impone a siti come YouTube la responsabilità di rimuovere contenuti non autorizzati solamente a seguito di notifica da parte del detentore dei diritti.
Secondo Google la giurisprudenza spagnola ha identificato il giusto punto di equilibrio: i service provider non hanno la minima possibilità di monitorare tutti i contenuti veicolati e per questo motivo non possono essere considerati responsabili per quanto vien portato online. YouTube da solo registra 24 ore di video caricate per ogni singolo minuto, rendendo di fatto impraticabile qualsivoglia censura preventiva. Il programma Content ID viene pertanto confermato come strumento adeguato ed utile per combattere la pirateria e per consentire altresì adeguata monetizzazione da parte di chi produce i contenuti e, di volta in volta, ha la possibilità di scegliere cosa mantenere online e cosa rimuovere.
In Italia, tutte le principali emittenti televisive ad eccezione di una utilizzano questo strumento.
E l’emittente televisiva italiana ancora non affiliata al programma Content ID (anzi, già sul piede legale contro Google) ha proprietà in comune con Telecinco. Per questo motivo la vittoria spagnola non può che ripercuotersi con forza anche in Italia, dove al momento le vicissitudini legali della vicenda stanno però assumendo contorni differenti.