Con l’avvento del Web 2.0, e dei social network che ne hanno caratterizzato profondamente l’essenza, le relazioni interpersonali si sono lentamente spostate verso il mondo virtuale, con Internet nelle vesti di canale fondamentale per stringere nuove amicizie e restare in contatto con i vecchi amici. Cambia il mezzo, dunque, ma non il modo di relazionarsi al prossimo: così come dal vivo si conosce nuova gente o si abbandonano alcuni amici, così in rete si cercano nuove persone con le quali stringere amicizia o si chiudono rapporti anche duraturi. Ma cosa spinge gli utenti di Facebook a cancellare o meno una persona dalla propria lista di contatti?
Una ricerca effettuata dall‘Università del Colorado ha cercato di tracciare un quadro generale delle principali motivazioni alla base della chiusura di un rapporto di amicizia sul social network più famoso al mondo. Del resto, con oltre 500 milioni di utenti, le attività correlate ai rapporti tra gli utenti sono il pane quotidiano, e dunque non esiste campione migliore degli utenti di Facebook.
Sulla base dei 1500 utenti intervistati, la conclusione principale è che il motivo numero uno che provoca la cancellazione di una persona dalla propria lista di amici è la pubblicazione persistente di post ritenuti futili e banali. Molti utenti, infatti, non gradiscono molto il continuo invio di messaggi considerati in certi casi addirittura spam. Al secondo posto, invece, le controversie nate da discussioni su argomenti caldi quali religione, politica, società e quant’altro possa portare a scontri verbali piuttosto accesi.
Il terzo gradino del podio, infine, è occupato dalla pubblicazione di messaggi offensivi, volgari, o legati in qualche modo al razzismo. Questi tre aspetti fanno parte di quel 57% delle motivazioni che portano alla chiusura di un’amicizia su Facebook legati direttamente al mondo online; nel 26% dei casi, invece, il tutto nasce da problemi affrontati offline, a computer spento in una discussione a quattrocchi.
Molti utenti, il 30% secondo una ricerca di AOL, vorrebbe far scomparire dalla lista dei contatti Facebook i propri genitori, o più in generale i propri parenti. Il legame col mondo esterno al social network, dunque, resta ancora piuttosto saldo, rappresentando uno degli aspetti più importanti nel portare avanti un’amicizia anche online.
La ricerca ha come scopo principale quello di «aiutare gli addetti ai lavori a creare una teoria sull’intero ciclo di amicizia/inimicizia», come espresso da Christopher Sibona, colui che ha portato avanti lo studio. I riscontri di tale teoria sarebbero di fondamentale importanza a scopi commerciali, rappresentando un passo in più per comprendere la mentalità degli utenti di Facebook: il bacino di utenza del social network è unico al mondo e per le aziende ciò potrebbe rappresentare un tesoro inestimabile in chiave marketing.