La Google Car è una innovazione di sicuro valore, ma ha un merito sopra ogni altro: ricordarci come l’estro e le capacità italiane non siano mai venute meno. Quando Google porta sulle strade degli Stati Uniti le proprie auto che guidano da sole, infatti, è cosa interessante scoprire come prima di Mountain View sia arrivata Parma. Prima di Google sia arrivata una nostra università. Mentre Google muove i primi km, infatti, le auto italiane stanno già arrivando a Shangai dopo 3 mesi e 13000 km di strada senza alcun pilota ai comandi.
L’idea è quella per cui un’auto senza pilota possa essere più sicura ed efficiente: se è vero che l’uomo non deve essere al servizio della tecnologia, ma piuttosto deve essere vero il contrario, l’idea VisLab è quella per cui anche l’automobile debba poter essere al servizio dell’uomo consentendo di andare su strada senza alcun controllo diretto da parte di un pilota che frena, sterza e controlla le condizioni ambientali, del traffico e del percorso.
Il progetto nasce dall’Università di Parma e sta procedendo la propria ricerca nel tentativo di limare ogni aspetto nella prospettiva futura di uno sbocco sul mercato. L’auto si assume responsabilità quali l’identificazione del percorso stradale, degli ostacoli e dei pedoni, il tutto utilizzando una serie di sensori che rendono il mezzo proattivo nell’interpretazione degli stimoli esterni.
La storia del progetto è ormai di lunga durata e le prime immagini risalgono al 1994; lo spinoff da cui nasce VisLab è datato 2008; ma il grande obiettivo sta per essere raggiunto in queste ore: i mezzi automatici VisLab stanno per raggiungere Shangai dimostrando nei fatti quanto efficace possa essere il sistema. Il gruppo, già premiato nel 2008 dall’European Research Council per il valore della ricerca portata avanti, merita ora il giusto riconoscimento: nei giorni in cui tutto il mondo parla della magnificenza del progetto Google Car, infatti, l’Italia può plaudire ciò che di buono ha già in casa da molto tempo.
Il viaggio in Cina
Non solo i veicoli non hanno guidatore ma sono anche elettrici e il pilota elettronico è totalmente alimentato attraverso celle solari rendendo il viaggio un evento unico nella storia; merci caricate in Italia verranno portate a Shanghai lungo un tragitto intercontinentale senza intervento umano e senza usare carburanti fossili, per la prima volta nella storia
L’idea del viaggio Milano/Shangai (Overland 13) ha un obiettivo formale preciso: portare l’eccellenza della ricerca italiana tra i padiglioni del World Expo che si terrà proprio a Shangai. Ma oltre la forma v’è la sostanza: il viaggio sarà uno stress-test efficace per il sistema poichè porterà i mezzi nelle condizioni più disparate mettendoli alla prova in ogni condizione. Alla fine del viaggio si avrà a disposizione un ricco database di dati che andranno a costituire la base scientifica su cui limare ogni eventuale difetto residuo.
Questo viaggio di 13.000 km sarà la piattaforma per un test esaustivo ed estremo delle tecnologie sviluppate dal VisLab negli ultimi anni. Sistemi come l’individuazione della corsia di marcia, individuazione dei pedoni, stima del pendio stradale, percezione fuori-strada, inseguimento del percorso, stima della propria posizione, pianificazione traiettoria, controllo di un veicolo etc. che il VisLab ha sviluppato e sta sviluppando da anni e che sono state testate a bordo di diversi veicoli autonomi (come ARGO o il TerraMax) verranno testate lungo un percorso intercontinentale di 13.000 km per circa 3 mesi consecutivi. L’obiettivo è quello di individuare potenziali situazioni in cui i sistemi non funzionano come desiderato e adattarli a queste situazioni. Alla fine del viaggio i sistemi saranno maggiormente affidabili e adatti a condizioni estreme come quelle incontrate lungo il viaggio. A differenza di esperimenti come le DARPA Challenges, gli scenari incontrati non sono artificiali, non esistono strutture predefinite per facilitare la guida automatica e non si possono fare ipotesi sul comportamento degli altri veicoli
L’intervista
Abbiamo avuto la possibilità di avere un parere di Alberto Broggi, direttore del progetto, il quale ha così delineato l’essenza ed il futuro di VisLab:
- Da quanto tempo è in campo il progetto VisLab?
Da più di 15 anni. - Quali obiettivi sono già stati conseguiti?
Abbiamo già alcune milestone nella storia dei veicoli intelligenti e questa (VIAC) è l’ultima. L’obiettivo ultimo del gruppo però è lo sviluppo di sistemi di ausilio alla guida per diminuire l’incidentalità sulle strade. - Quali sono le problematiche ancora da affrontare per giungere a vere e proprie soluzioni per il mercato?
Direi test, test, test. Ed è quello che stiamo facendo in questo giro Italia-Cina. - Google prevede di giungere alla commercializzazione di queste soluzioni entro 8 anni: quali sono le tempistiche previste da VisLab?
Anche noi diciamo 5-10 anni, ma dividiamo in: applicazioni stradali semplici (tipo ausostrada) e più complesse (tipo urbano), che richiederanno anche 15 anni. - Cosa ne pensa del progetto Google? Quali differenze vi sono tra il loro ed il vostro progetto?
È molto diverso perchè loro usano mappe molto dettagliate, mentre noi non abbiamo mappe (in Siberia, in Cina e in Mongolia non ci sono mappe!) e quindi usiamo un veicolo davanti che mappa la strada per noi. A parte questo, la tecnologia è molto differente.
Le immagini
I luoghi, l’accoglienza e… le bellezze locali. Il percorso VisLab è stato testimoniato con una ricca gallery di immagini caricate sul sito ufficiale durante il percorso:
[nggallery id=55 template=inside]